La morte di Paride, molto da chiarire

La società che gestisce gli impianti sostiene che Cariboni «non era nell’itinerario sciistico». Altra questione i tempi dei soccorsi, che sono arrivati venti minuti dopo. Il Canalone sabato era aperto

COLICO

Si terranno domani alle 15 a Colico i funerali di Paride Cariboni. Tutti sono sotto choc, a Colico come a Madesimo. E le indagini sulla valanga proseguono, mentre in Valle Spluga si punta l’attenzione sulla sicurezza del celebre itinerario sciistico.
Si aspettano notizie dagli inquirenti intervenuti nel luogo della tragedia che sabato mattina è costata la vita all’agente immobiliare di 34 anni, nipote di quel nonno Paride Cariboni che ha fatto grande Colico.
Secondo quanto comunicato dalla Ski area Valchiavenna, società che gestisce gli impianti di risalita di Madesimo, Campodolcino e Piuro, la valanga si sarebbe staccata sul lato destro dell’anfiteatro del Canalone, in un’area considerata al di fuori del celebre itinerario sciistico, e abbia trascinato a valle la vittima. Sono in corso accertamenti da parte degli agenti della Polizia di Stato al fine di ricostruire la dinamica dell’accaduto ed accertare eventuali responsabilità da parte di terzi.
Al centro dell’attenzione ci potrebbero essere anche le condizioni di un breve canale laterale nel quale potrebbe avere avuto origine la valanga, magari proprio per il sovraccarico determinato dalla presenza di uno o più sciatori.
Un’altra questione riguarda la tempistica dei soccorsi. Sembra che l’allarme al 118 e al Soccorso piste sia arrivato 20’ dopo l’evento: probabilmente anche questi elementi dovranno essere chiariti, anche perché in queste situazione si tratta di minuti preziosi.
Il Canalone sabato era aperto, ma Ski area ha ribadito che la valanga non è avvenuta sul Canalone: «Si è staccata fuori e da quanto ci risulta la vittima non era nell’itinerario sciistico».

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