Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 07 Ottobre 2021
«Interferenze politiche»
Pescatori, acque agitate
Unione pesca sportiva. Froio lascia la presidenza con una pesante denuncia
Dimissioni respinte, ma resta tesa la tensione nel gruppo con 5 mila iscritti
«Una situazione insostenibile all’interno del Comitato di Gestione, a causa del dissenso anche sull’amministrazione ordinaria da parte di alcuni membri, che ha fatto venire meno la fiducia reciproca e reso impossibile continuare».
Acque agitate all’interno dell’Unione pesca sportiva della provincia di Sondrio che perde il suo presidente. Saverio Froio, eletto a dicembre dello scorso anno dopo i 16 anni di “regno” di Valter Bianchini, ha presentato le sue dimissioni prima durante l’assemblea di sabato scorso e poi pubblicando la lettera che le contiene sul sito dell’associazione che conta quasi 5.000 iscritti e gestisce un fatturato di un milione di euro all’anno. Una piccola potenza.
Basti pensare che nel Comitato di gestione insieme ai 12 delegati della provincia di Sondrio e ai 2 di fuori provincia siedono anche 3 rappresentanti nominati dagli enti: Camera di commercio, Provincia e Apt.
Casus belli della decisione, «sofferta» come lui stessa la definisce, la questione legata al contratto per il centro ittiogenico di Samolaco, su cui Froio e alcuni membri del Comitato si sono trovati in disaccordo, mettendo in evidenza il clima di scarsa collaborazione esistente.
Ma Samolaco è solo la punta dell’iceberg di un clima pesante, in cui è l’autonomia gestionale a vacillare secondo Froio.
«La mancanza di fiducia che si è venuta a creare all’interno della squadra che ho messo insieme per gestire la nostra associazione - dice - è tale che perfino la stessa convocazione dell’assemblea nella quale mi sono dimesso è stata fonte di litigiosità e di richieste di annullamento. Questo, soprattutto, da parte del delegato della Provincia con atteggiamenti incomprensibili, prospettando all’interno del comitato soluzioni inaccettabili».
Non solo. «Le interferenze sull’operato da parte dei membri di nomina politica, sono state, in più occasioni, fonti di controversie»
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