Cronaca / Valchiavenna
Sabato 05 Gennaio 2019
In vendita la casa con i lavatoi
«Il ricavato all’edilizia popolare»
Chiavenna, il Comune ha deciso di cedere lo stabile in disuso di via Molinanca
Trussoni: «Vorremmo che l’edificio venisse valorizzato come l’ex scuola di Pianazzola».
In vendita la ex casa popolare di via Molinanca. Lo storico edifico che ospita ancora i lavatoio facenti parte del sistema di canali che percorreva la strada parallela a via Dolzino a Chiavenna sarà venduta, sempre che si trovi un acquirente, dall’amministrazione comunale.
L’immobile, che fino a qualche anno fa ospitava ancora residenti in città, è entrato nel piano delle risorse non più indispensabili alle finalità dell’ente. Un pezzo di storia che se ne va, insomma, ma che con l’intervento dei privati potrebbe anche vedere interessanti operazioni di recupero e valorizzazione.
Attualmente il piano terra, dove sono presenti i lavatoi, viene utilizzato dal Comune come magazzino. Non c’è ancora un bando di gara per cercare di mettere sul mercato la casa. Attualmente è stato solamente approvato il piano di dismissioni dal consiglio comunale con una previsione di gettito per le casse comunali molto indicativa. Si parla di una cifra abbastanza contenuta, 150 mila euro. Che potrebbero diventare naturalmente molti di più in caso di asta.
«L’intenzione è questa – spiega il vicesindaco Davide Trussoni – e ci piacerebbe che questo edificio possa giovare dello stesso tipo di recupero e valorizzazione dell’ex scuola di Pianazzola». Una delle due grandi operazioni di valorizzazione tentate dal Comune su edifici dei nuclei storici. L’altra non è andata a buon fine, almeno per il momento, ed è stato il tentativo di affidare in gestione le cantine di Palazzo Pestalozzi per farne un pubblico esercizio dedicato alle produzioni tipiche da abbinare al piano terra già a destinazione commerciale. «C’è una limitazione – spiega Trussoni – rispetto ad una vendita che comunque deve avere l’autorizzazione a livello regionale, pur essendo l’immobile di proprietà comunale. Avendo una destinazione di tipo “edilizia popolare”, l’eventuale ricavato della vendita dovrà essere obbligatoriamente impiegato per altre case popolari».
Per lavori di riqualificazione o manutenzione straordinaria, visto che di nuove case per il momento non si parla.
Eppure la domanda c’è per la città del Mera. In lista d’attesa ci sono una settantina di persone o famiglie. Il problema è che gli alloggi presenti sul territorio chiavennasco sono tutti esauriti. Attualmente ce ne sono 94 di proprietà di Aler, a San Carlo, in via Mosca, via Tre Leghe, via Tognoni e in Prato Bazzi. Trentuno, senza quelli di Molinanca, sono quelli comunali. Dieci alla galleria di piazzetta Persenico, otto a Campedello, 3 in via Pedretti, 4 a Bette, 3 a Tanno e tre in via De Giambattista: «Attualmente il settore è fermo – conclude Trussoni – anche perché è in corso un processo di riordino di tutto il comparto dell’edilizia popolare a livello regionale».
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