Cronaca / Valchiavenna
Domenica 03 Giugno 2018
Il progetto c’è e l’iter ora è snello
«Bypass entro la metà di luglio»
Si lavora alla realizzazione della nuova strada di collegamento in Valle Spluga. Sertori: «In un mese si può fare. E ce la faremo». Foroni: «Il versante sarà messo in sicurezza».
Bypass subito per riuscire a salvare la stagione turistica in quota e accelerare la messa in sicurezza del versante interessato dalla frana, dove c’è ancora parecchio materiale instabile che potrebbe scendere. Verranno quindi posate reti paramassi e sarà svuotato il vallo realizzato alle spalle del santuario di Gallivaggio, risultato provvidenziale martedì scorso, visto che lo smottamento annunciato e temuto è stato decisamente più importante rispetto a quanto ipotizzato dai geologi.
Questa la strategia messa a punto nei giorni scorsi per far fronte all’emergenza che si è verificata in Valchiavenna e questa è la linea ribadita ieri all’incontro con il prefetto e tutti gli attori in causa convocati a Palazzo Muzio, alla presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e degli assessori Massimo Sertori (Enti locali, Montagna e Piccoli comuni) Pietro Foroni (Territorio e Protezione civile). Al loro fianco, il presidente della Provincia Luca Della Bitta, il collega in Comunità montana Valchiavenna (nonché sindaco di San Giacomo Filippo) Severino De Stefani, e il prefetto Giuseppe Mario Scalia, che ha chiesto a tutti di fare il punto della situazione. Seduti in sala anche i primi cittadini di Madesimo (Franco Masanti) e Campodolcino (Enrica Guanella).
Rispetto alle ultime settimane il clima si è disteso e parecchio. I sindaci non sono più pressati dall’isolamento, i geologi non più subissati dalle continue richieste di informazione, «ma non è il momento di abbassare la guardia. Anzi. È il momento di dare il massimo». E ora che da Roma è giunto anche il via libera allo stato di emergenza, la strada sembra tutta in discesa, anche se il bypass da realizzare si inerpica tra le rocce e i corsi d’acqua.
Ma Sertori è ottimista e con un pizzico di emozione («è da un po’ che non torno in questa sala») ha dettato il ferreo cronoprogramma «per tornare a dare alla Valle un po’ di normalità, agli imprenditori certezze e ai turisti un collegamento stabile, senza le attuali “finestre” che consentono solo 7 ore di transito al giorno».
Da Roma si è in attesa dell’ordinanza firmata dal governo per capire cosa è stato previsto con lo stato di emergenza, anche se a Sondrio i conti li hanno già fatti. «Il bypass costerà un milione e mezzo di euro, Iva e spese tecniche comprese - ci ha spiegato Sertori -. Questo significa che l’importo dei lavori è inferiore al milione di euro. Una cifra che se non verrà sostenuta in prima battuta dal ministero di Protezione civile, sarà in capo ad Anas, che si farà carico anche della stazione appaltante, quindi seguirà l’iter burocratico, ovviamente molto più snello ora che dal Consiglio dei ministri è arrivato l’ok allo stato di emergenza. Martedì ci sarà il primo step: la conferenza dei servizi. Il progetto - redatto a tempo di record da un pool di professionisti valchiavennaschi incaricati dall’ente montano - prevede una sola corsia larga 4 metri e mezzo e lunga un chilometro. Collegherà la località Castagneto a Lirone, dopo aver superato 3 corsi d’acqua. Lavorando a spron battuto sarà pronta in 30 giorni. Si può fare. E ce la faremo, del resto siamo persone di montagna: solidali e concrete». La meta è alla portata anche per il presidente Della Bitta, conquistato dall’estrema rapidità del Pirellone. «Abbiamo espresso a Fontana la necessità di avere da Roma lo stato di emergenza e due ore dopo la richiesta era già sul tavolo del dipartimento della Protezione civile. Cosa chiedere di più?».
© RIPRODUZIONE RISERVATA