Cronaca / Valchiavenna
Sabato 28 Gennaio 2017
«Il bullismo riguarda un giovane su tre»
Gli studenti del Caurga hanno affrontato ieri lo scottante tema durante l’assemblea di istituto. Al tavolo relatori esperti: «Il 35% dei giovani delle superiori ha assistito almeno ad un episodio».
Il ghiaccio l’ha rotto uno dei rappresentanti d’istituto dopo qualche istante di silenzio. “Non ci credo: è impossibile che nessuno di voi abbia assistito a un episodio di bullismo e cyberbullismo”, ha detto dal palco Roberto Pianalto. E a quel punto la discussione dell’assemblea d’istituto del Caurga dedicata a quest’argomento è entrata nel vivo. Agli interventi degli addetti ai lavori – erano presenti la psicologa Chiara Bombonato, il capitano dei carabinieri della compagnia di Chiavenna Lorenzo Lega e il comandante Maurizio Frenquelli e Paolo Pasini per la polizia locale della città della Mera – si sono affiancate le domande e le osservazioni degli studenti. Alunni che, a quattro giorni dai coetanei del Da Vinci, hanno partecipato al secondo incontro promosso per informarsi e riflettere su una problematica che riguarda una buona parte degli adolescenti.
I numeri di alcune ricerche citate da Chiara Bombonato parlano chiaro. Un alunno su tre ha avuto a che fare con queste situazione. Per quanto riguarda gli alunni con un’età compresa fra gli undici e i diciannove anni, «il 35% ha assistito a episodi di bullismo e più in particolare il 30% degli studenti delle medie e quasi il 40% fra quelli delle superiori sono stati prevaricati almeno qualche volta».
I comportamenti scorretti messi in atto sul web – a cominciare dai social network e da altri siti che mettono in contatto molti utenti – e attraverso strumenti come WhatsApp sono spesso collegati: il 95% cyberbulli sono anche bulli e 84% delle vittime di persecuzioni prodotte su internet soffrono anche per il bullismo tradizionale. Inoltre i giovani vittime di bullismo “alla vecchia maniera” nei precedenti sei mesi sono 2,5 volte più a rischio di diventare vittime del cyberbullismo nei mesi successivi.
Tramite Ask, uno dei siti più utilizzati dagli adolescenti per formulare domande in rete e rispondere, è arrivato un interrogativo centrale: come si può combattere il cyberbullismo? «Il bullo ha bisogno di una platea per percepire popolarità – ha spiegato la psicologa -. La maggior parte degli episodi di prepotenza avviene davanti a molte persone. Alla base di questo c’è un desiderio di potere. Tutti possiamo essere testimoni: per contrastare questo fenomeno il gruppo e la scuola possono fare molto, se capiamo che ogni click di approvazione dà potere e sostegno al bullo. Non fare niente determina delle responsabilità. Il consiglio è denunciare questo fenomeno, parlarne senza paura e non sostenerlo».
Dopo le assemblee dedicate alla sicurezza stradale e alla lotta alla criminalità organizzata, gli studenti del Caurga hanno preso parte a un’altra iniziativa ricca di contenuti e dialogo. Il prossimo appuntamento è in programma per il mese di marzo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA