Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 22 Giugno 2017
«I piloti morti erano atterrati a Samolaco»
Il gestore del campo volo ricorda perfettamente l’arrivo dei due velivoli provenienti da Basilea.
Era partito da Samolaco l’ultraleggero precipitato lunedì nella zona di Edolo, in Valcamonica. E in Valle ora, tra gli appassionati, non si parla che di questa tragedia dopo il ritrovamento dell’ultraleggero nei pressi di Edolo nella serata di martedì. L’aereo era arrivato alla base situata a pochi metri dalla statale 36 tre giorni fa, insieme ad un altro ultraleggero dello stesso genere, poi diretto ad Asti, località che anche i due olandesi precipitati avrebbero dovuto raggiungere.
I due equipaggi avevano trascorso la notte a Verceia, lasciando sul registro dei voli dell’aviosuperficie i loro dati anagrafici e dei due rispettivi aeromobili. Poi, dopo aver fatto rifornimento, entrambi erano ripartiti: uno verso il lago di Garda, l’altro in direzione di Asti. Il secondo è arrivato regolarmente a destinazione in Piemonte, mentre del primo si sono perse le tracce proprio dopo il passaggio dell’abitato di Edolo, in provincia di Brescia, attorno alle 12 e 30 di lunedì. Il dispiacere per un incidente dal bilancio tanto pesante è evidente fra gli appassionati di volo della Valchiavenna.
«Ci avevano telefonato domenica, avvisandoci del fatto che stavano per partire dal confine tra Francia e Svizzera, vicino a Basilea, con l’obiettivo di arrivare a Samolaco entro sera - ha spiegato il titolare del campo volo Vitaliano Canclini -. Gli abbiamo dato indicazioni sulla pista e sul pernottamento».
La tratta successiva è stata quella fatale. «Hanno compilato i diari del campo - ha aggiunto Canclini -. All’una ho osservato le telecamere dell’impianto e i due velivoli non c’erano più: uno si è diretto verso il Piemonte, l’altro verso il Garda”.
Le ipotesi sulle cause della tragedia sono varie: per provocare un incidente può bastare un malore del pilota, oppure un guasto meccanico, anche se gli aerei sono sempre controllati periodicamente da meccanici specializzati.
Ma gli esperti non hanno dubbi: le condizioni ambientali, a causa delle temperature elevate, lunedì nella zona dell’incidente erano tutt’altro che favorevoli. «Puntare verso la pianura, con queste temperature elevate, impone la massima attenzione. Probabilmente dalle parti di Edolo il pilota si è trovato qualche corrente discendente e non è stato possibile uscirne.
Nella stagione estiva l’aria calda può determinare dei grossi problemi, le cronache anche recenti ce lo insegnano». La sicurezza in questo campo è sempre al centro dell’attenzione e gli appassionati che frequentano il centro di Samolaco lo trovano scritto su vari cartelli all’ingresso della sede.
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