Cronaca / Valchiavenna
Sabato 27 Marzo 2021
Ha una malattia rara
Marco lancia un appello
«C’è una cura per me?»
La mia quarantena dura da sei anni». Sono ormai centinaia le condivisioni per il post che il giovane valchiavennasco Marco Fallini, classe 1987 di Prata Camportaccio e fisioterapista libero professionista, ha voluto pubblicare su Facebook. Certo non per avere qualche like, ma per cercare delle possibili soluzioni alla malattia che gli sta progressivamente rovinando la vita.
«Cari amici e non dei social, non avevo pensato di scrivere fino a qualche tempo fa. Ora vi chiedo aiuto. Quanti di voi amano uscire con gli amici, andare al cinema, andare in bicicletta, lavorare, ballare, godersi la lettura di un libro, guidare, farsi un viaggio? In questo periodo di grandi rinunce e limiti dovuti al Covid, se ne stanno rendendo conto in molti. Da qualche anno a questa parte, circa 6, io non riesco e non posso più e questa situazione non cambierà una volta finita la pandemia, a meno che non succeda qualcosa di importante».
Marco è sempre stato un bel giovane attivo, sportivo e dall’intensa vita sociale. Una laurea in psicologia, una in fisioterapia. Praticava massaggio shiatsu e ora non riesce più: «Ho fatto animazione in villaggio turistico, teatro d’improvvisazione. Facevo cabaret. Andavo in montagna. Che bello sciare, ciaspolare, fare trekking. Ballavo latino americano, hip hop e suonavo la batteria. Mi piaceva viaggiare e giocare a pallone. A 15 anni ho dovuto smettere. Vivevo tanto con gli amici e ho vissuto in collegio a Pavia. Un’esperienza che mi ha arricchito molto. Gli interessi non mi mancavano».
Una realtà che è andata scomparendo. A causa dei dolori sempre più devastanti. La diagnosi è “spondiloentesoartrite psoriasica e impingiment femoro acetabolare destro-sinistro”. «Dato che da anni non rispondo alle cure - spiega Marco - i medici pensano che abbia una manifestazione rara di queste malattie.
I primi sintomi sono comparsi 18 anni fa. Da quel momento sono stati consultati 109 medici specialisti, sia di medicina tradizionale sia alternativa, Marco è finito sotto i ferri 4 volte. Ha provato una trentina di farmaci, compresa cannabis e morfina. Attualmente deve dormire 13 ore al giorno per poter sopportare i dolori nelle altre 11. «Gli ultimi centri ospedalieri mi hanno detto che non c’è più niente da fare, ma non ce la faccio a stare così. Anche la carrozzina non posso usarla, a causa della posizione seduta». Da qui l’idea. Un tentativo estremo. «Mi sono imbattuto nella storia di un ragazzo che aveva una problematica definita irrisolvibile da alcuni medici, che ha trovato aiuto e risoluzione proprio grazie a un post sui social. Mi son detto che, se c’è una strada che non ho ancora tentato, è questa, rendere pubblica la mia storia, lanciare un appello. Più persone condivideranno, più alta sarà la possibilità di trovare una soluzione. Questa è l’ultima spiaggia». Bisogna condividere, insomma. Basta contattare il sito helpingmarco.com.
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