Cronaca / Valchiavenna
Martedì 08 Marzo 2022
Gli hub incominciano a chiudere
«La fase d’emergenza sta finendo»
Da lunedì prossimo non saranno più operativi quelli al Polo di Morbegno e alla palestra del De Simoni
Chiuderanno lunedì prossimo due dei centri vaccinali massivi della provincia di Sondrio, i più grandi, ma ne resteranno ancora attivi quattro che coprono, comunque, l’intero territorio provinciale.
Con un decreto della Direzione generale Welfare di Regione si indicano i centri vaccinali che restano operativi in Lombardia e quelli che invece cessano l’attività. Una decisione che, come si legge nel decreto, è connessa «alla fine della fase dell’emergenza, prevista dal Governo per il 31 marzo 2022». Allo stesso tempo l’obiettivo è quello di «ottimizzare le risorse umane del settore ospedaliero, al fine di riprendere progressivamente la normale funzionalità del sistema sanitario».
Per quanto riguarda la provincia di Sondrio, è stata decisa la chiusura del centro al Polo fieristico di Morbegno, dove resta però attivo quello presso l’ospedale, e della palestra dell’Istituto De Simoni di Sondrio, e nel capoluogo valtellinese si continuerà a vaccinare al Policampus, in questi mesi destinato esclusivamente alle vaccinazioni pediatriche e, da lunedì, centro di riferimento sondriese. Restano attivi, inoltre, gli hub vaccinali all’ospedale Morelli di Sondalo e al palestrone di Chiavenna.
Il decreto, inoltre, indica per questa fase «che le Ats dovranno coinvolgere maggiormente le farmacie territoriali e le cooperative dei medici di Medicina generale e dei pediatri di libera scelta».
«Ora c’è di mezzo una nuova variante, Omicron 2, più contagiosa della prima ma non più pericolosa. In fondo sta facendo anche un buon lavoro: infettando molte persone tutte vaccinate, che quindi non hanno grossi guai, renderà immuni molte persone, almeno per un po’ di tempo». Lo ha detto a Rai Radio1, ospite di “Un giorno da pecora”, il presidente Anpas e virologo della Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, per il quale il super Green Pass va tolto «ma non il 31 marzo, facciamolo con progressività, magari a fine aprile o maggio, vedendo come andranno le cose». Sulla protezione data dalla terza dose Pregliasco riferisce che «a distanza di sei mesi c’è una riduzione percentuale ma comunque ancora presente sulla malattia grave, con buona capacità protettiva. Non credo sia sostenibile una quarta dose ogni tre mesi per tutti - ha detto Pregliasco a Rai Radio1 - anche perché i dati di Israele non ci danno buoni feedback in tal senso, mentre la quarta dose è sicuramente necessaria per i super fragili».
Intanto, la vicepresidente ed assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, è risultata positiva al Covid. Lo ha comunicato in una nota diffusa nella mattinata di ieri la Regione Lombardia. «La vicepresidente – si legge nella nota – sta bene e osserverà la quarantena prescritta lavorando da casa».
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