Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 26 Aprile 2018
Gallivaggio, sulla montagna ci sono circa 5mila metri cubi instabili a rischio crollo
Si è riunita oggi, negli uffici della Comunità montana di Chiavenna, l’Unità di crisi per la frana di Gallivaggio, nel territorio comunale di San Giacomo Filippo che da giorni ha determinato il semi-isolamento della Valle Spluga .
Si è riunita oggi, negli uffici della Comunità montana di Chiavenna, l’Unità di crisi per la frana di Gallivaggio, nel territorio comunale di San Giacomo Filippo che da giorni ha determinato il semi-isolamento della Valle Spluga con circa 1500 residenti di Madesimo e Campodolcino, oltre che di parte di San Giacomo Filippo, «prigionieri» delle montagne.
Sulla montagna ci sono ancora circa 5mila metri cubi instabili, a rischio crollo, e il dissesto procede a una velocità di circa 2 millimetri all’ora, verso il fondovalle, ma a una velocità inferiore rispetto a quella dei giorni scorsi quando al termine di un vertice con il prefetto di Sondrio, Mario Giuseppe Scalia, era stato deciso di chiudere a scopo prudenziale la statale 36 dello Spluga, proprio all’altezza del santuario di Gallivaggio, la cui casa del parroco e il sottostante ristorante vennero evacuati.
«Lo smottamento è in fase di decelerazione - ha spiegato al termine dell’incontro il professor Nicola Casagli dell’Università degli studi di Firenze, esperto del Dipartimento nazionale di Proteazione Civile - e da domani si procederà al disgaggio pilotato dei massi instabili con modalità compatibili con la parziale riapertura della strada».
Sono state fissate delle finestre per il transito, l’ultima dalle 18 alle 20 e la prima fra le 6 e le 8, la seconda fra le 12 e le 14. «Ma sempre - aggiunge Luca Della Bitta, presidente della Provincia di Sondrio e sindaco di Chiavenna - con presenza di guardiania e presidio. L’apertura della ss36 potrà variare a seconda del variare del movimento della frana e delle condizioni meteo». E comunque sempre a senso unico alternato e con divieto di passaggio per i pedoni e le biciclette, per i quali esiste in zona un percorso pedonale alternativo.
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