
Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 24 Gennaio 2019
Gallivaggio, la strada aperta costa
Spesi 60mila euro per quattro mesi
L’ente montano garantisce il monitoraggio continuo della parete che sovrasta la 36. La percorribilità dell’arteria è indispensabile per il settore turistico. Di qui l’impegno economico.
Tenere la Statale 36 aperta a Gallivaggio costa poco meno di 15 mila euro al mese. Cara la “bolletta” per le casse della Comunità Montana Valchiavenna che per quattro mesi, dall’apertura prima di Sant’Ambrogio alla fine della stagione turistica, si è impegnata a farsi carico della sicurezza lungo il chilometro di strada chiusa la scorsa primavera per la frana che incombe sul versante sinistro della valle.
Territorio di San Giacomo Filippo. Nell’incontro in Prefettura, tenutosi a inizio dicembre, la riapertura del tratto di strada è stata ritenuta indispensabile per garantire un collegamento con i comuni di Campodolcino e Madesimo in caso di nevicate e per un normale andamento della stagione turistica invernale. Un ruolo che il by-pass, a senso unico ,caratterizzato da pendenze molto elevate, non è stato ritenuto in grado di svolgere. La Comunità Montana in sede di approvazione della perizia relativa all’esecuzione delle opere di somma urgenza di difesa attiva dalla caduta massi dalla parete sovrastante l’abitato di Gallivaggio aveva accantonato 70 mila euro per il controllo della strumentazione e la gestione del sistema di monitoraggio del movimento franoso. Soldi che ora dovranno essere utilizzati e che vanno ad aggiungersi alle spese per il personale già sostenute nella scorsa primavera.
I compiti dell’ente comprensoriale sono essenzialmente tre. Il primo riguarda la verifica dei dati e eventuale emissione degli allarmi. Il secondo è il mantenimento del sistema di lettura degli stessi dati e il terzo lo sgombero della neve e del ghiaccio dal by-pass da tenere sempre pronto in caso di necessità. Per i primi due interventi la spesa ammonta a 40 mila euro complessivi. Per la pulizia del by-pass si spenderanno 4.200 euro. A queste cifre vanno aggiunte spese per il personale che dovrà garantire il servizio h24 per 3000 euro e l’immancabile Iva. Totale 58.200 euro.
La parete rocciosa è monitorata da un sistema “radar” gestito da Arpa Lombardia e da estensimetri automatici installati a fine maggio. Lo scenario “frana di Gallivaggio” del piano di protezione civile prevede che si proceda alla chiusura della strada in caso di movimenti rilevati dal radar superiori ai 4 millimetri nelle 24 ore o movimenti rilevati dagli estensimetri automatici di 0,8 millimetri all’ora. In caso di chiusura della strada la stessa sarà sbarrata e sarà riaperto, con posa del semaforo, il by-pass.
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