Furbetti della residenza, danno al Comune

Campodolcino Sono aumentate le persone che l’hanno richiesta nelle seconde case «per non pagare l’Imu». Una perdita secca di gettito di 50mila euro - Il sindaco: «Questo ha un effetto pesante sulle nostre casse»

Proprietari di immobili chiaramente destinati alle vacanze che prendono la residenza a Campodolcino. Evidentemente per non pagare l’Imu e per avere le tariffe migliori previste per la prima casa sulle diverse forniture. Il fenomeno, probabilmente, non riguarda solamente la località della Vallespluga, ma è il sindaco Enrica Guanella a portarlo alla luce. Anche perché le conseguenze per il bilancio municipale sono pesanti.

Le verifiche

«Negli ultimi mesi c’è stato un grosso movimento di persone che ha chiesto la residenza a Campodolcino in quelle che fino a quel momento erano seconde case. Abbiamo fatto le verifiche previste dalla legge per controllare che le case fossero effettivamente abitate e queste persone si sono fatte trovare. A quel punto non avevamo scelta e abbiamo dovuto concedere la residenza».

Marito da una parte e moglie dall’altra, o viceversa, insomma. Un comportamento palesemente illegale che sfrutta i buchi consentiti dalla legge. Dimostrare che le case non sono abitate se non per le vacanze estive o invernali a quel punto diventa problematico.

Servirebbero controlli a tappeto che con le forze di un comune comunque piccolo e con un organico ridotto non sono attualmente possibili: «L’obiettivo è chiaramente l’Imu, visto che sulla prima casa non si paga a differenza di quanto avviene sulle abitazioni secondarie. Questo ha un effetto pesante sulle nostre casse» spiega Guanella.

Si parla di una perdita secca di gettito di 50mila euro. Ogni anno. Soldi che rappresentano tra l’altro una delle poche entrate dirette di un’amministrazione comunale e che vengono destinati in gran parte alla spesa corrente. Cioè alla vita dell’ente e alla copertura dei costi per i servizi erogati ai cittadini.

«Oltre al danno la beffa»

Meno per gli investimenti, visto che ormai la maggioranza delle opere pubbliche, eccetto le manutenzioni, per le amministrazioni che non hanno entrate proprie particolari viene coperta da contributi che arrivano da enti superiori.

Con al massimo un co-finanziamento da parte dei comuni: «Oltre al danno di vedersi portare via metà di questo gettito dallo Stato, un’ingiustizia che non mi stancherò mai di sottolineare - conclude il sindaco -, abbiamo anche la beffa di queste persone che non pagano l’Imu completamente. La situazione dei conti del nostro ente non è rosea. Come già detto facciamo fatica a coprire le spese per i servizi alla popolazione. La mancanza di questi fondi pesa».

Indirettamente pesa anche sui campodolcinesi, quelli veri, che le tasse le pagano regolarmente.

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