Cronaca / Valchiavenna
Martedì 05 Settembre 2017
Frontalieri, cantonale chiusa almeno fino a domani
Frana del Cengalo, rinviata di un giorno la decisione sulla riapertura dell’unico collegamento disponibile.
La strada cantonale resterà chiusa almeno fino a domani. L’annuncio è arrivato nella mattinata di ieri dal Comune di Bregaglia. Per i frontalieri valchiavennaschi resta la necessità di passare dal passo dello Spluga o dal Bernina per raggiungere l’Engadina.
La strada Castasegna-Spino-Soglio è stata riaperta ieri, mentre la frazione di Spino - oltre a Bondo, il paese della catastrofe - resta evacuata. Il ponte della nuova cantonale è diventato uno scavo: sopra ci sono oltre tre metri di detriti. Ieri intanto ci sono stati dei momenti di interruzione della linea elettrica in varie frazioni del territorio comunale. Oggi avrebbe dovuto essere comunicata la data di riapertura della vecchia cantonale, l’unico collegamento disponibile dopo la frana del Pizzo Cengalo del 23 agosto, ma la data è stata rimandata di 24 ore.
In mezzo a pregevoli manifestazioni di aiuto fra lavoratori e lavoratrici, con offerta di passaggi e consigli. Espressioni di solidarietà spontanea e concreta. La quotidianità è cambiata per molti. C’è chi si alza alle 4 e percorre prima le statali italiane fino a Tirano, poi le cantonali per salire in cima al Bernina e scendere fino a Pontresina, Samedan e Sankt Moritz. Altri puntano sullo Spluga, per poi oltrepassare lo Julier e arrivare a Silvaplana e Sils, per esempio.
Ma ci sono anche frontalieri che hanno deciso di trovare una sistemazione per dormire in Svizzera ed evitare la trasferta quotidiana. Non si tratta di soluzioni economiche, ma a conti fatti possono risultare convenienti perché si evitano fino a 5-6 ore di viaggio, oltre alle spese per il carburante.
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