Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 10 Luglio 2017
Esplosivo nel bosco: indagini per capire la provenienza
Il ritrovamento nel fine settimana a Isola di Madesimo. Probabilmente qualcuno voleva usarlo nel bosco per eliminare radici di alberi
Un compressore, un martello pneumatico e, soprattutto, dell’esplosivo. Questo il ritrovamento avvenuto nel fine settimana a Isola di Madesimo. Tutto è partito dall’allarme lanciato da alcuni visitatori, che hanno trovato sul terreno alcuni buchi di grosse dimensioni, evidentemente non provocati da mezzi di escavazione. L’intervento dei forestali dei Carabinieri ha portato alla luce in un bosco vicino un ritrovamento che, per il momento, non ha ancora un proprietario. Si tratta, appunto, di esplosivo. Sequestrato dalle forze dell’ordine, mentre il materiale non pericoloso è stato lasciato in custodia al Comune di Madesimo. Non si sa ancora nulla sulla provenienza del ritrovamento. Il fatto che fosse nascosto alla vista lascia intendere che non si tratti di un deposito regolare. Ovviamente sono in corso le indagini per capire se sia possibile risalire a chi ha nascosto il materiale. In questo fine settimana la notizia è circolata a Madesimo, e a confermare l’accaduto è il sindaco Franco Masanti: «C’è stato questo ritrovamento di materiale esplosivo, cosa che ovviamente desta una certa preoccupazione per l’incolumità delle persone. Siamo fiduciosi sul fatto che le autorità investigative facciano luce su questo episodio».
La dinamica non è nuovissima in valle. Esplosivo, spesso proveniente da attività di cava, nascosto per essere utilizzato in piccoli lavori. Spesso per eliminare radici di alberi dal terreno in modo più rapido. L’ultimo ritrovamento di questo tipo risale per la valle del Mera al mese di febbraio di quest’anno. Teatro l’argine del torrente Crezza a Gordona. Anche in quel caso sono state avviate indagini, ma non essendo il materiale segnato in alcun modo risalire all’origine non è mai semplice. Lo sanno bene gli inquirenti che per mesi hanno indagato nel 2004 sugli attentati del gruppo denominatosi “Quelli della cheddite”.
Nello stesso anno avvenne anche una tragedia legata alla detenzione di esplosivi anche se completamente avulsa dagli attentati dinamitardi di pochi mesi prima, rimasti senza autore. Un pensionato chiavennasco di 67 anni, probabilmente intenzionato a eradicare degli alberi nel suo frutteto, rimase coinvolto in un’esplosione e perse la vita. Diversi casi, infine, in valle di ritrovamenti di materiale esplodente, di solito granate, risalenti a vecchi depositi della Seconda Guerra Mondiale e della lotta partigiana. In tutti i casi il materiale è stato poi fatto brillare dalle squadre di artificieri intervenute sul posto.
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