Cronaca / Valchiavenna
Domenica 17 Luglio 2016
«Dopo le sirene si è pensato al peggio»
Comotti, direttore del Consorzio turistico di Madesimo, è al lavoro nella località sciistica di Erzurum. «Quando la popolazione è scesa in piazza per sostenere che la democrazia è più forte di tutto, il clima è cambiato».
«Dopo le sirene abbiamo temuto il peggio, ma la popolazione è scesa in piazza e tutto si è concluso in un clima di festa». La notte più lunga della Turchia si è conclusa con il fallimento del colpo di stato tentato da una fazione dell’esercito contro il presidente Tayyip Erdogan. Dopo ore di bombardamenti e combattimenti a Istanbul e nella capitale Ankara, i militari golpisti si sono arresi.
Non c’è tensione nelle parole di Francesco Comotti, direttore del Consorzio turistico di Madesimo, che in questo periodo è al lavoro a Erzurum, località sciistica di circa 400mila abitanti situata nell’Anatolia orientale a ridosso del confine con l’Armenia. Il suo impegno in Turchia, legato a un importantissimo progetto di sviluppo turistico dell’Unione europea e dei ministeri della Cultura e del Turismo turco, è reso complicato dalla situazione del Paese, costretto da tempo a fare i conti con gli attentati e due giorni fa persino con un tentativo di colpo di Stato.
«La situazione è stata molto diversa da quella che si è osservata a Istanbul e Ankara - premette Comotti -. Le notizie in arrivo dalle due principali città del Paese descrivevano quasi una guerra civile. Si parlava di spari, bombe, aerei in volo a bassissima quota ed elicotteri sopra la città». Le notizie provenienti dai centri più importanti della Turchia, quindi, parlavano di conflitti a fuoco fra polizia ed esercito.
«Qui siamo circondati dalle caserme e non è mancata, in questa prima fase caratterizzata da tanta animosità, qualche preoccupazione. Abbiamo cercato di capire cosa stesse accadendo da noi. Invece, e questa è stata senza dubbio una buona notizia, il tentativo di colpo di Stato è stato limitato alle due capitali del Paese, quella politica e quella economica».
Comotti è sceso in piazza insieme a migliaia di cittadini, invitati dal presidente Erdogan a manifestare a difesa della democrazia. «Una vera e propria folla si è riversata nelle piazze e nelle strade per sostenere il governo e dimostrare - questa è stata la spiegazione data da Comotti - che la democrazia è più forte di tutto. A Erzurum venivano distribuite e si sventolavano bandiere turche e ci si abbracciava, hanno abbracciato pure me i turchi, mentre a un’ora e mezza di volo da lì si sparava».
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