Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 19 Aprile 2018
Dopo il distacco i possibili rimedi
«Microcariche? Stiamo valutando»
L’azienda spiega come sta operando a San Giacomo Filippo
«Lo scenario è molto delicato, utilizzare l’esplosivo è possibile ma non vogliamo correre rischi»
Microcariche per il crollo controllato dei massi? La soluzione avanzata nei giorni scorsi dopo il tavolo tecnico che ha visto il coinvolgimento degli enti locali, di Anas e di Arpa per risolvere la situazione del versante sovrastante il santuario di Gallivaggio, da venerdì teatro dell’emergenza che sta tenendo in scacco l’intera Vallespluga, è tutt’altro che certa. A spiegare la situazione dal punto di vista tecnico sono gli operatori della società Ecoval Srl, incaricati di valutare tutti gli scenari possibili. «La situazione del corpo centrale della frana – spiegano – è decisamente complessa, per la morfologia atipica del blocco principale. Sono in corso valutazioni». Bisogna intervenire, insomma, per risolvere la situazione ma senza correre rischi. Soprattutto che massi di dimensioni importanti piombino sul fondovalle investendo il santuario o la Statale 36. «Finora sono stati fatti interventi di pulizia della frana caduta venerdì. In seguito si è proceduto al consolidamento dei massi instabili situati attorno a quello scenario. Per il corpo principale, però, la situazione è tutt’altro che semplice e in queste ore è in corso una valutazione sull’opportunità di utilizzare microcariche esplosive per il crollo controllato». In ballo, secondo i rilievi dei geologi, ci sono circa 4 mila metri cubi di materiale. Non tanti in generale, ma posti a monte di un versante quasi verticale con un salto di alcune centinaia di metri. Con i rischi connessi. «In questo momento – è la conclusione – non è possibile annunciare soluzioni certe».
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