Cronaca / Valchiavenna
Martedì 03 Agosto 2021
Dieci milioni di euro
per l’ospedale di Chiavenna
L’annuncio dell’assessore regionale al welfare Letizia Moratti
Due progetti da 10 milioni di euro per l’ospedale di Chiavenna. Arrivano buone notizie ad alleviare i timori di chiusura della struttura ospedaliera della città del Mera. In un momento che rimane difficile tra servizi che faticano a ripartire dopo il Covid e liste d’attesa è arrivata la comunicazione dell’avvenuto finanziamento da parte della giunta della Regione Lombardia di una proposta del vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti per il finanziamento di 10 milioni di euro a favore delle Azienda Socio-sanitaria territoriale di Vatellina e Alto Lario per consistenti opere di ristrutturazione a Chiavenna.
Un’operazione che, come detto, si articola, in due progetti distinti. Il primo riguarda la Comunità ad Alta Protezione Psichiatrica. Il cosiddetto Cra, edificio staccato dal corpo principale dell’ospedale e separato dallo stesso dalla strada che collega piazza Corbetta a via Cereria. Il progetto, per un valore di 1 milione di euro, prevede di destinare l’edificio 4 del presidio di Chiavenna al Cra, aumentando i posti disponibili con camere singole.
Allo stesso tempo le attività del Centro Psico-Sociale, oggi presenti nello stesso immobile, saranno ricollocate all’interno del presidio. «Con queste opere - ha spiegato Regione Lombardia - gli spazi saranno adeguati ai requisiti di autorizzazione e sicurezza per i pazienti. L’intervento è finanziato con fondi regionali».
Decisamente più massiccio il secondo progetto presentato ieri dalla Regione. Lo stanziamento ammonta, infatti, a 9 milioni di euro e riguarda il padiglione 2. Una parte dell’ospedale realizzata ormai sessant’anni fa e che è dedicato in gran parte alla degenza dei pazienti. «L’intervento- precisa la nota della Regione - si prefigge l’adeguamento alle normative in materia di sicurezza e la realizzazione di camere di degenza con servizio igienico per maggior comfort dei pazienti, prevedendo anche il potenziamento degli impianti di gas medicinali». Manca solo un chiarimento sulla tempistica, perché soprattutto per il secondo progetto l’intervento sembra essere abbastanza invasivo.
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