Da Chiavenna a Capo Nord. Un’avventura in Vespa

L’avventura di Aldo Acquistapace e Marzio Pighetti è iniziata sabato

Sono partiti sabato, alle 8 in punto, dal pastificio Moro di Chiavenna in direzione Capo Nord. Con davanti a loro 8.800 chilometri da percorrere in tre settimane, quelle delle loro ferie estive, per una media di 400 chilometri al giorno e con 70 pieni di carburante previsti. Di quello che non si trova, però, bello e pronto alle pompe di benzina, perché si tratta di una miscela apposita utile a far marciare moto d’epoca.

Per la precisione una Vespa 125 Primavera del 1976, su cui viaggia Aldo Acquistapace, 34 anni, di Chiavenna, sposato e padre di una bimba piccola, e di una Vespa 125 Px del 1982, condotta da Marzio Pighetti, 51 anni, pure di Chiavenna, sposato e padre di tre figli.

Entrambi i vespisti, membri del “Vespa club Valtellina”, lavorano come meccanici da tempo per il “Pastificio di Chiavenna”, meglio noto come Pastificio Moro, e il fatto di intendersi di meccanica è importante, dicono, anche ai fini della buona riuscita del viaggio «perché procediamo su moto storiche per le quali non ci sono in commercio pezzi di ricambio - dicono , per cui ci siamo premuniti portandoci appresso tutti gli attrezzi utili ad effettuare le riparazioni che dovessero, eventualmente, necessitare».

Ma come è nata nei due vespisti l’idea di partire in tandem per Capo Nord impiegando quasi tutte le loro ferie in questo viaggio?

«L’idea è maturata l’anno scorso - dice Marzio Pighetti - quando ad un raduno del Vespa club Valtellina abbiamo incontrato un vespista bardato di tutto punto per la partenza per Capo Nord insieme ad un gruppo organizzato di Firenze. In quel caso un viaggio di gruppo di sola andata, perché, poi, il rientro era con il pullman, però la cosa ci ha intrigato e in un attimo siamo partiti con l’organizzazione. Non avevamo più tutte e tre le settimane di ferie per cui lo abbiamo spostato a quest’anno».

La particolarità è che i vespisti di Chiavenna vogliono viaggiare “in purezza”, cioè compiere il tour andata e ritorno in Vespa, sempre con le ruote a terra, cioè senza prendere traghetti o treni, e trascorrendo le notti in tenda e sacco a pelo.

«A meno che il tempo non sia inclemente, ovvio - dicono -, in quel caso potremo anche infilarci in un b&b, però, per ora, il piano di viaggio è questo e vorremmo procedere un po’ più spediti in andata, percorrendo 450 chilometri al giorno, per prendercela un po’ più comoda al rientro, viaggiando sui 380 chilometri al giorno, tenendo conto che con le Vespe non viaggiamo oltre i 65-70 chilometri orari e che anche se potremmo viaggiare in autostrada, dalla Svizzera in poi, non lo faremo almeno fino a quando non saremo in Danimarca, perché troppo pericoloso dato il traffico veloce che percorre queste “main route”. Traffico che cala tantissimo in Svezia e ancor più in Finlandia».

Il tour è già pianificato nei dettagli e, dopo lo scollinamento in Svizzera passando dallo Spluga di sabato, i vespisti proseguiranno verso il Lichtenstein e, poi, passeranno per il lago di Costanza, attraverseranno tutta la Germania fino ad Amburgo, quindi il passaggio su Copenhagen, Malmö, Stoccolma, Rovaniemi e Capo Nord.

«Lì vorremmo raggiungere a piedi i nove chilometri che ci separano dal punto più a nord - dice Pighetti - poi il ritorno dalla Norvegia lungo la Atlantic road con i suoi fiordi. Per noi questo viaggio è il massimo. Siamo felici si partire in Vespa che dà un gran senso di avventura, libertà e ispira in tutti coloro che incontriamo una grande simpatia. Per me, casa Piaggio, è un mito».

Alla partenza, sabato mattina, dal Pastificio Moro, i colleghi che hanno fatto tanti in bocca al lupo agli avventurieri, i titolari del pastificio, i famigliari, e un gruppo di vespisti che li hanno accompagnati fino al Passo dello Spluga.

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