Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 30 Marzo 2017
Cromo esavalente, piccole tracce
Il muro ex Falck non fa più paura
L’indagine a Novate: resi noti i dati delle analisi effettuate lo scorso anno: nessun inquinamento. I tecnici: «Bene estendere l’indagine oltre il muro per una statistica più rilevante».
Finalmente pubblici i dati sui muri di cinta dell’ex acciaieria Falck di Novate Mezzola. Muri che nel recente passato hanno mostrato più di un segnale di salificazione. Macchie gialle tutt’altro che rassicuranti visto che all’interno sono contenuti i residui della produzione industriale inquinati. Da cromo nella forma esavalente, soprattutto. Il risultato è fortunatamente buono, anche se la stessa ditta incaricata suggerisce di approfondire le indagini.
Diverse sono state le richieste di analisi da parte delle associazioni che da tempo si battono per dire no al progetto di Parco Minerario del San Fedelino nel sito industriale e che contestano l’avvenuta “messa in sicurezza” dell’area contaminata certificata dalla Provincia di Sondrio. I prelievi sono stati effettuati il 16 settembre dello scorso anno, sul terreno adiacenti al muro di contenimento dell’area Ex Falck lungo un tratto di ciclopedonale.
Il prelievo è stato condotto da personale tecnico della società Tecnologie d’Impresa Srl in presenza del sindaco Mariuccia Copes ed ha interessato 6 campioni di terreno, di cui un campione di bianco, prelevati lungo la base del muro di contenimento ad una profondità superficiale di circa 10 centimetri e 3 campioni di muro, di cui un campione di bianco, in prossimità delle “salificazioni” del cemento.
«La scelta dei punti prelievo è stata concordata con il sindaco e ha interessato per la verifica del muro i due punti in cui le “salificazioni” risultavano più marcate e di color giallo/marrone mentre per i punti prelievo del terreno sono stati acquisiti campioni in 5 punti equidistanti lungo la base del muro. Dall’analisi dei dati appare evidente che nel terreno non è stata riscontrata presenza di cromo esavalente in considerazione di valori inferiori al limite di rilevabilità. Nel materiale prelevato dal muro si evidenzia invece la presenza in concentrazioni pari a 2 milligrammi per chilo nel campione A e 1 nel campione B. La ricerca della presenza di metalli alcalini e alcalino-terrosi, unita alla ricerca di solfati nitrati e cloruri ha permesso inoltre di confermare che le “salificazioni” analizzate sono effettivamente cristallizzazioni di solfati, cloruri e nitrati di calcio, sodio e potassio».
Sale, insomma, anche se tracce di cromo ci sono: «Nei materiali è presente anche del cromo esavalente, indice di una probabile migrazione dell’inquinante dal terreno confinato all’interno del muro di contenimento, veicolata dal fenomeno dell’efflorescenza. La concentrazione del cromo esavalente riscontrata è però molto bassa, inferiore o al più pari al limite di legge del cromo esavalente nei terreni ad uso agricolo-residenziale».
Da qui il suggerimento di indagare ancora con una mappatura statisticamente più rilevante rispetto al muro. L’altro suggerimento è quello di «valutare l’opportunità di ricoprire la superficie della muratura con trattamento riducente attraverso l’utilizzo di appositi prodotti».
Ed è duro scontro tra i primo cittadino Mariuccia Copes e il gruppo Cittadini Re-Attivi, uno dei movimenti che si oppongono al progetto di sfruttamento industriale dell’area ex Falck. Il gruppo aveva fatto richiesta di accesso agli atti e ha ricevuto dal sindaco una dura lettera di risposta.Ora Copes minaccia una denuncia per procurato allarme «nei confronti di chi ha creato ad arte “un caso”, distogliendo invece lo sguardo da situazioni di inquinamento diffuso, non censito e non controllato, dove le scorie della ex Falck sono state depositate da anni, sotto le case o sotto campi coltivati».
Il riferimento è all’uso fatto nei decenni scorsi degli scarti di produzione per materiale da ripiena edile o, addirittura, per fare i vialetti dei giardini delle case del fondovalle. «Non vorremmo commentare l’intimidazione rispetto al procurato allarme nei confronti di chi ha cercato in ogni modo e con ogni mezzo di far riemergere lo sconcertante e increscioso stato dei fatti - è il commento del Comitato Salute Ambiente Valli & Lago - . Ci piacerebbe chiedere se l’amministrazione ha intenzione di valutare questo tipo di azione di propria tasca o attingendo a quella dei cittadini. Il sindaco poi sembra essere un po’ confuso in quanto abbiamo da sempre incluso riferimenti alla situazione di inquinamento diffuso».
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