Crollo del soffitto nella scuola a Verceia. Prosciolti i quattro imputati

Il 21 novembre del 2018 una porzione di soffitto dell’istituto crollò e due bambine, all’epoca di 3 e 4 anni, rimasero ferite lievemente

Il 21 novembre del 2018 una porzione di soffitto della scuola di Verceia crollò e due bambine, all’epoca di 3 e 4 anni, rimasero ferite lievemente. E questa mattina tutte le persone indagate dalla Procura di Sondrio per quell’episodio sono state prosciolte, il giudice per le indagini preliminari Fabio Giorgi ha disposto il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste nei confronti di quattro imputati.

Davanti al gip sono comparsi Antonio Scaramellini, 75 anni, di Chiavenna, progettista e direttore lavori; Giulio Contessa, 94 anni, residente a Dubino, titolare dell’impresa costruttrice; Attilio Balitro, 74 anni, residente a Cercino, calcolatore delle opere; e Piergiorgio Geronimi, 78 anni, collaudatore.

Tutti erano accusati di crollo colposo e lesioni personali colpose perché, si legge nel capo di imputazione, «cooperando tra di loro, ciascuno nelle rispettive qualifiche, cagionavano per colpa il crollo (sfondellamento) di una porzione del soffitto della scuola materna del Comune di Verceia dalle dimensioni di circa 0,96/1,44 metri quadrati».

In particolare, «nonostante il solaio fosse stato progettato e calcolato come “unidirezionale” incastrato nella struttura perimetrale - si legge ancora nel capo d’accusa - di fatto venivano costruite due pareti parallele all’orditura del solaio che, fungendo da appoggi per il solaio, ne variavano la situazione tensionale e, contestualmente, non veniva introdotta nella soletta superiore alcuna armatura di ripartizione idonea rispetto alla nuova situazione statica creatasi. Inoltre, il fatto che detto solaio fosse anche copertura calpestabile sulla quale erano presenti unicamente una guaina impermeabile e una pavimentazione in quadrotti di cemento, che lo rendevano scarsamente isolato e quindi soggetto a mutamenti termici quotidiani, ha fatto sì che la struttura nella zona meno rigida diventasse fragile e giungesse al limite di rottura, provocando così lo sfondellamento».

Secondo l’accusa, quindi, a causare il crollo quel giovedì mattina erano stati degli errori commessi durante i lavori di realizzazione dell’edificio scolastico, e le lesioni riportate dalle bambine (5 giorni di prognosi per la più piccola per una minima ferita da taglio, 10 giorni alla bimba di 4 anni, che riportò contusioni al viso, al cuoio capelluto e al collo) una drammatica conseguenza.

Non dello stesso parere, però, il giudice Giorgi, che al termine dell’udienza di questa mattina ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di tutti gli imputati, con la formula «perché il fatto non sussiste». Stabilito in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza.

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