Una parrocchiale gremita in ogni ordine di posto, con persone anche sul sagrato, quella di Gordona in cui si sono celebrate, questa mattina, le esequie di Fabio Tavasci, 50 anni, del posto, celibe, in forza alla Galperti di Colico, vocato alla propria famiglia, al proprio paese, allo sport, alla montagna.
Una vita di servizio a tutto tondo, quella di Fabio, sempre disponibile, pronto a dire sì a ogni chiamata. Una vita minata, tuttavia, da un male che lo aveva colpito sei anni fa e contro il quale aveva lottato sommessamente fino al mese scorso, quando ha preso il sopravvento.
Fino ad allora, però, Fabio è sempre stato sul pezzo, disponibile nelle attività del Gruppo sportivo Gordona di cui era presidente da 15 anni e in cui aveva sempre operato fin dalla costituzione, avvenuta una trentina d’anni fa, e anche nella conduzione del rifugio Lavorerio, a quota 1862 metri in Val Pilotera, che, per lui, era una seconda casa. Ci aveva trascorso tutte le estati con mamma Olga e papà Celso, caricatori d’alpe, e, anni dopo, ha fatto l’impossibile perché venisse ristrutturato dal Comune e aperto, a disposizione degli escursionisti. Vi saliva tutte le settimane a controllare che fosse tutto a posto.
Stamattina, gli amici del Gruppo sportivo Gordona, i coscritti del 1974, gli amici, i colleghi di lavoro della Galperti, i membri dell’Asd Calcio Valchiavenna, della Volley 36 Plus Pallavolo Chiavenna, dell’Associazione calcio Mese, del Gruppo sportivo Piuro, erano presenti ai funerali in segno di gratitudine verso una persona che ha dato molto, non tirandosi mai indietro. E se non fosse stato per l’orario mattutino, in cui bambini e ragazzi sono a scuola, tutto il sagrato della chiesa, è una certezza, sarebbe stato stracolmo di quei piccoli atleti che, negli anni, aveva seguito sia come calcio sia come volley.
«Fabio, con la sua vita, ci ha dato l’esempio di una persona dedita alla comunità in mille modi - ha detto don Corrado Necchi durante l’omelia - proprio come Francesco Pedretti, vicesindaco, che abbiamo salutato un mese fa, e allora il modo migliore che abbiamo per dire grazie a queste persone è cercare di imitarle, uscire dalle nostre case e andare incontro alla comunità. Renderci disponibili nel fare».
Una funzione sobria, quella tenutasi ieri mattina, animata dalla corale parrocchiale che ha cantato anche “Il Signore delle cime”, per ricordare l’amore per la montagna di Fabio, ma molto sentita, intrisa di una forte commozione.
Al termine ha preso la parola Franco Tavasci, zio del defunto, per ringraziare «a nome di mia sorella tutti i presenti - ha detto - per il grande affetto mostrato e consegnare Fabio nelle mani di Dio».
Fino all’ultimo, Fabio, è stato assistito in casa da mamma Olga che, ieri, ha faticato a staccarsi dalla bara del figlio.
«Fabio è stata una persona molto importante per il Comune di Gordona, per la comunità - dice il sindaco, Mario Guglielmana, presente alle esequie -, e sarà difficile trovare una persona capace di tanto entusiasmo. Lo ringrazio da parte di tutti, grazie e arrivederci Fabio».
«Fabio è stato nostro mister per sei anni, una persona d’oro, con un gran cuore - dice Enrico Crosio, presidente Ac Mese -, lo ricorderò per sempre, grande esempio per i nostri bambini».
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