Cronaca / Valchiavenna
Martedì 02 Luglio 2019
Chiavenna, water d’oro nella via: «In questo modo denuncio il degrado»
La zona della Molinanca la notte diventa un orinatoio. Laddove scorreva il canale ci sono rivoli maleodoranti.
Una provocazione per scuotere la popolazione «perché il degrado di questa zona è un insulto alla memoria e alla identità di questa città». Questa la spiegazione che l’artista Pamela Napoletano dà dell’installazione “bagno pubblico” inaugurata ieri in via Molinanca, dove la stessa ha l’atelier. Un bagno dorato che richiama volutamente la famosa opera di Maurizio Cattelan “America”.
«Il mio intento - spiega Napolentano - è quello di mostrare palesemente un disagio: nessuna tenda omertosa ma piuttosto amplificare il problema tanto da trasformarlo in una parodia dello stesso. Ed è proprio da uno degli artisti italiani più riconosciuti a livello internazionale, Maurizio Cattelan, burlesco per eccellenza, mi sono ispirata per questa azione».
Il disagio è noto. La via, parallela a via Dolzino, nelle ore notturne soprattutto viene utilizzata come un gabinetto. «Il mio gabinetto d’oro può certo creare sconcerto - continua l’artista - soprattutto se collocato sotto un porticato con un bagaglio storico importante. Ma è proprio aumentando il contrasto visivo che si genera un sobbalzo, una sorpresa, una domanda: perché un gabinetto d’oro proprio qui? Ciò che quotidianamente passa inosservato o sottovalutato diventa il soggetto, diventa la risposta. Il porticato di via della Molinanca è uno dei pisciatoi “estemporanei” di Chiavenna, ma anche ricettacolo di mozziconi e altre sozzerie. Quei bellissimi archi che fino agli anni ‘50 vedevano scorrere lento il canale, adesso sono bagnate da rigoli mal odoranti. Ed è proprio qui il problema: un luogo che un tempo era portatore di vita, di relazioni, di condivisione, ora, attraverso queste azioni deplorevoli, scoraggia i passanti a goderne».
Non è la prima volta che l’artista si espone a favore della Molinanca: «Prima la realizzazione del video-performance “Secchi di tempo”, poi l’allestimento di un’esposizione d’immagini di opere d’arte che hanno utilizzato escrementi come medium o rappresentazione, il mio intento è quello di usare l’arte al servizio della collettività». L’opera rimarrà esposta fino al 6 luglio.
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