Chiavenna, senza il medico di base? Non si pagherà. «Altri professionisti a disposizione»
Chiavenna Il direttore generale del Welfare Pavesi ieri all’ospedale per affrontare il problema. Niente procedura per i rimborsi. «Garantiti sei dottori, infermieri di comunità e ambulatori»
Niente più procedura per chiedere il rimborso del costo della visita medica per i circa 3.500 valchiavennaschi senza medico di base e un primo abbozzo di Casa di Comunità. Questa la novità più importante tra quelle emerse ieri durante la visita a Chiavenna del direttore generale Welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi.
Il tema caldo del momento è naturalmente la situazione di grave carenza di medici di base rilevata in valle. «Abbiamo condiviso - hanno spiegato gli amministratori locali dopo l’incontro - la proposta di un nuovo modello organizzativo che vedrà il nascere di una esperienza di collaborazione di almeno sei medici ai quali Ats e Regione Lombardia metteranno a disposizione le risorse per un sistema di accettazione e di contatto telefonico strutturato per tutti i pazienti, la presenza di infermieri di comunità che potranno recarsi al domicilio per una prima valutazione, la presenza di un centro di riferimento unitario con la conferma dell’operatività degli ambulatori nei piccoli centri periferici».
«Da oggi inoltre - e questo è ciò che più interessa - i molti cittadini in attesa di assegnazione del medico potranno rivolgersi agli altri professionisti del sistema senza dovere più affrontare la lunga procedura di rimborso della prestazione, saranno direttamente i medici nel loro rapporto con Ats a risolvere gli aspetti di natura amministrativa. Si tratta di una prima sperimentazione per tutta la Regione Lombardia, in anticipazione anche rispetto al tema delle Case di Comunità, nata in collaborazione tra medici, Ats, sindaci e Regione Lombardia. Questo modello potrà diventare esempio anche per altri territori della Regione Lombardia. Nelle prossime settimane saranno approvati gli atti necessari per dare il via a questo percorso».
Ovviamente non poteva mancare un giro d’orizzonte sulla situazione dell’ospedale. Dalla carenza di medici al pronto soccorso sopperita affidando gli orari notturni a personale medico esterno, al nuovo piano di organizzazione aziendale strategico. Su questo sono arrivate delle risposte. Dal mantenimento della posizione di responsabile di struttura complessa di Chirurgia di Chiavenna allo spostamento del reparto di degenza di Medicina, Chirurgia e sub acuti nei nuovi spazi ammodernati, dall’attivazione del nuovo servizio di Reumatologia all’impegno da parte di Asst a reperire più medici anestetisti fino all’avvio dell’attività di interventi in elezione di ortopedia con Lecco e Sondrio.
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