Cronaca / Valchiavenna
Domenica 31 Dicembre 2017
Chiavenna, sempre più over 65
Cambiano i piani per i servizi sociali
Gli anziani sono il 25% della popolazione, un balzo avanti di sei punti in soli quattro anni. Il Comune conferma la convenzione per il centro diurno.
Chiavenna città degli anziani. Fa abbastanza impressione il dato diffuso dal Comune di Chiavenna riguardante la composizione demografica dei residenti in città. Alla fine del 2016 la popolazione con più di 65 anni in città ha raggiunto la soglia del 25%. In soli quattro anni, da fine 2012, un balzo in avanti di sei punti percentuali. La progressione si era già vista, più lenta, negli ultimi 20 anni e non riguarda solamente l’aumento dell’età media della popolazione italiana riscontrabile a livello nazionale. Già si era visto come rispetto alla media della valle gli abitanti chiavennaschi fossero sensibilmente più anziani.
A Chiavenna ci sono i servizi, muoversi in automobile diventa meno necessario e ci sono anche le strutture di ricovero per la terza età. Tutti fattori che hanno contribuito ai dati citati. Ovviamente il dato di per sé positivo, si vive di più tendenzialmente meglio rispetto al passato, ha anche un rovescio della medaglia: «Ci sono più anziani soli e se in molti casi si tratta di soggetti pienamente autonomi e vitali, in alcuni casi abbiamo dei soggetti fragili» - spiega l’assessore alle politiche sociali Elena Del Re.
Il 2018 sarà l’anno della revisione del piano di zona per i servizi sociali. Piano che, ovviamente, si occuperà anche della terza, o quarta, età. «Già in questa fine anno, si sono avviati i primi incontri sull’area anziani, per andare a rilevare le esigenze di questa fascia di età, che grazie all’allungamento della vita media si è molto ampliata. Ragioneremo su tre fronti. Il primo rispetto all’età, considerando chi ha meno o più di 75 anni». Una nuova frontiera rispetto a quella passata dei 65 anni derivante tanto dallo slittamento in avanti dell’età pensionistica quanto dal miglioramento medio delle condizioni di salute della fascia più bassa. «Ragioneremo poi sulla valutazione delle condizioni sociali, dal reddito al tipo di convivenza-abitazione degli anziani, e rispetto alle condizioni di salute e autonomia. Una prima ipotesi di lavoro del tavolo composto da Ufficio di Piano, terzo settore e sindacati dei pensionati riguarda il rafforzamento delle reti solidali e di volontariato, una ricerca sulla cosiddetta “fragilità anticipata” e una valutazione sui soggetti a rischio, cioè anziani soli o nuclei formati da soli anziani». Oltre alle situazioni a rischio, ci sono poi le iniziative riguardanti la socializzazione. Il Comune ha confermato la convenzione con la cooperativa La Quercia per la gestione del centro diurno anziani anche per il 2018, mettendo sul piatto circa 18 mila euro.
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