
Cronaca / Valchiavenna
Martedì 11 Marzo 2025
Chiavenna, l’addio a don Gianni Dolci. Il cardinale Cantoni: «Ha affrontato la sofferenza come prova di fedeltà e di amore»
Chiavenna
«Nel momento in cui come comunità cristiana diamo l’estremo saluto a don Gianni e invochiamo il Signore perché abbia misericordia di lui, sentiamo una profonda gratitudine per il suo ministero pastorale, dentro il quale ha lasciato risuonare la parola di Dio come guida, sostegno e conforto per l’intero popolo di Dio, che si attende sempre di ricevere dai suoi pastori parole di vita, di consolazione e di speranza».
A dirlo, nell’omelia, il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, che ha presieduto in San Lorenzo, a Chiavenna, le esequie di don Gianni Dolci, mancato domenica pomeriggio dopo lunga malattia, all’età di 79 anni.
E in tanti si sono radunati in collegiata, martedì pomeriggio, per l’ultimo saluto al sacerdote, stretti ai suoi famigliari, le sorelle Adriana e Daniela, la cognata Gabriella, gli undici nipoti e i pronipoti, che, sicuramente, hanno avvertito il profondo affetto per il loro congiunto giunto dai fedeli.
Un sacerdote che non ha smesso di servire mai, fino all’ultimo. Fino a quando le forze gli hanno permesso di raggiungere l’altare e celebrare la Santa Messa. Negli ultimi tempi, alla domenica, era a Borgonuovo di Piuro e anche lì, come altrove, i fedeli hanno potuto apprezzare il suo tratto distinto e le sue parole dolci proprio come il suo cognome. Non melliflue, ma sempre tese ad esortare ad avere fiducia in Dio e nelle proprie capacità e nello spingersi oltre nel servire Dio e il Vangelo.
Alla celebrazione erano presenti moltissimi parroci, sacerdoti e fedeli giunti da tutti i luoghi in cui ha servito. Da Traona, dove era stato vicario dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta il 20 giugno del ’71, e dai luoghi dove ha servito come parroco, e quindi Postalesio, Cataeggio in Val Masino, Mossini di Sondrio, Verceia, dove è stato per 12 anni, per finire con la comunità pastorale della Bregaglia italiana dove era in affiancamento a don Romano Pologna.
Presenti anche molti sindaci, Luca Della Bitta, di Chiavenna e originario di Verceia, Flavio Oregioni, già sindaco di Verceia, Alessio Della Bitta, attuale sindaco della stessa, Omar Iacomella, sindaco di Piuro, e Giuseppe Pedrini, sindaco di Villa di Chiavenna, una nutrita rappresentanza di forze dell’ordine, fra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, e membri del Csi di Sondrio per il quale don Gianni aveva servito come cappellano per 22 anni. Era stato anche cappellano della Polizia in passato, aspetto ricordato da Luca Della Bitta nel suo saluto all’amato sacerdote che ha vissuto grandi tribolazioni negli ultimi anni per via della malattia, ma sempre sopportate senza eccessive doglianze.
«Ha affrontato la sofferenza con fiducia filiale - ha detto il cardinale Cantoni - vivendola e offrendola come prova di fedeltà e di amore. É un ultimo insegnamento che ci ha lasciato. Come discepoli del Signore siamo chiamati a divenire guide esemplari gli uni per gli altri per poter affrontare ogni momento nella certezza dell’amore inesauribile di Dio».
Il sindaco Della Bitta ha quindi ricordato i tratti distintivi di don Gianni «la schiettezza, l’ironia pungente, l’amore per la critica - ha detto -, il saper cercare, il non stancarsi di migliorare, perché chi si sente arrivato è perduto. Noi ti diciamo in modo schietto grazie per il modo con cui, ogni giorno, hai cercato in tutti i modi di volerci bene».
© RIPRODUZIONE RISERVATA