
Chiavenna
Un impegno decisamente gravoso quello che attende la Comunità montana della Valchiavenna per controllare se all’interno dei piani interrati, seminterrati e primi piani degli edifici di sua competenza ci sia il gas Radon. In una concentrazione tale da obbligare l’ente a intervenire. Sono ben 14, infatti, gli immobili di proprietà o in gestione all’ente comprensoriale che andranno verificati nell’arco del prossimo anno. Con una spesa complessiva stimata in 30 mila euro. Alcuni di questi immobili sono decisamente grandi. Basti pensare alla sede della Biblioteca della Valchiavenna nell’ex convento dei Cappuccini o alla stessa sede dell’ente in via Suor Maria Laura Mainetti. E per fortuna che all’interno dell’elenco non ci sono uffici scolastici. Appannaggio dei comuni o della Provincia di Sondrio.
Le verifiche, imposte dalla legge e per le quali alcuni dei comuni della Valchiavenna, a partire da Gordona che già in passato è intervenuta, si sono già mossi, avranno inizio durante il 2025: «I sondaggi per la verifica della presenza e della concentrazione di gas radon nei nostri immobili – ha spiegato il presidente dell’ente comprensoriale Davide Trussoni – come previsto dalla normativa dureranno un anno. A quel punto avremo in mano i dati per capire se saranno necessari degli interventi». Interventi che nella maggior parte dei casi consistono nel creare le condizioni tecniche affinché sia garantito il ricambio dell’aria e evitare l’accumulo di gas. Gas che è il secondo fattore di cancro ai polmoni dopo il fumo.
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