Cronaca / Valchiavenna
Martedì 30 Novembre 2021
Centri vaccinali
Orari ampliati ma non basta
La campagna Le aperture sono passate da 80 a 118 ore a Sondalo, Sondrio, Morbegno e Chiavenna
“Promessa” mantenuta da parte di Asst Valtellina e Alto Lario, che come annunciato venerdì ha aumentato le ore di attività dei centri vaccinali massivi gestiti con proprio personale, cioè quelli di Sondalo, Sondrio, Morbegno e Chiavenna, portandole da 80 a 118 complessive per la settimana in corso.
Il piano
Trentotto ore in più dedicate alle vaccinazioni di anti Covid, tenuto conto che, a ieri, ne sono state somministrate 17.875 come terza dose, su un totale di 45.982 prenotazioni, e fermo restando che, ancora aperto, è l’altro capitolo vaccinazioni, cioè quelle antinfluenzali, che pure si svolgeranno in alcuni centri massivi anche durante questa settimana.
Alla dotazione di 118 ore, ovviamente, debbono aggiungersi anche le 32 garantite dal polo vaccinale di Villa di Tirano, aperto dalle 8 alle 14 tutti i giorni esclusi il sabato e la domenica, e gestito dai medici delle cooperative “Valcura”, di Sondrio e “Iniziativa medica lombarda”.
«Da questa settimana abbiamo anche portato da tre a cinque le linee vaccinali - afferma Gianpiero Frassi, presidente di “Valcura” - per cui la fase dell’anamnesi e della prestazione del consenso informato è ancora più veloce. Dopodiché fra due settimane andremo ad aumentare ulteriormente le ore di apertura».
Un “polmone” importante si sta rivelando quello di Villa di Tirano, capace di assorbire buona parte dell’utenza anche dell’Alta Valtellina, la quale in massa, soprattutto da Livigno, si è riversata su questo hub vaccinale, occupando i tanti slot che erano fino a pochi giorni fa ancora disponibili, determinata a compiere quel passo verso la prima dose che ancora da molti doveva essere compiuto.
Tuttavia le 16 ore in più disponibili su Sondrio, al Policampus, e le 11 in più introdotte sul Pot, Presidio ospedaliero territoriale di Morbegno, rischiano di non essere ancora sufficienti, a far fronte al grosso della domanda di vaccinazioni che arriva proprio dal Sondriese e dal Morbegnese, perché sono le aree più popolate della provincia e, la prima, anche con una maggiore incidenza di popolazione anziana.
Due sole le linee vaccinabili attivate al Pot di Morbegno, anche perché gli spazi non danno grandi possibilità di manovra e, a tutto voler concedere, anche il Policampus non permette di andare oltre certi limiti, salvo lasciare poi le persone in attesa all’esterno, al freddo, cosa che si vuole, necessariamente evitare.
I dati
Il tutto tenuto conto che la pressione è altissima, perché, a prenotarsi per la terza dose dal 20 settembre a ieri sono stati in 45.982 in provincia di Sondrio, a fronte di 17.875 somministrazioni, di cui 2.570 effettuate dentro le 21 Rsa, appannaggio di ospiti ed operatori.
In coda, se così si può dire, ci sono ancora 28.107 persone, per la terza dose, anche se la maggior parte si sono prenotate a partire dal 15 novembre con un picco di 3.317 prenotazioni registrato il giorno 18, giovedì della scorsa settimana.
In concomitanza con l’aumento dei contagi sono salite anche le prenotazioni da parte di persone determinate a proteggersi in ogni modo da un contagio, che ancora morde.
Altre richieste
E occorrerà prepararsi a un ulteriore aumento di richieste, perché se ad oggi la prenotazione è aperta per gli over 40, i fragili, e gli over 18 vaccinati con Johnson & Johnson, da domani, 1° dicembre, potranno prenotarsi anche gli over 18, indipendentemente dal tipo di vaccino ricevuto nel primo ciclo.
È vero che l’adesione alla vaccinazione non è stata particolarmente performante, soprattutto nelle fasce 30-39 e 50-59 anni, nel primo ciclo vaccinale, però un aumento di prenotazioni è da mettere in conto.
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