Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 02 Gennaio 2017
Cantiere fermo, sindaci sul piede di guerra
Al Pozzo di Riva i presidenti di Provincia e Comunità montana e quattro sindaci infuriati. Della Bitta: «Una mancanza di rispetto nei confronti del territorio», Masanti: «Un insulto verso chi lavora».
Cantiere fermo, sindaci inviperiti. É in una fase di stallo il cantiere Anas per l’allargamento della Statale 36 al Pozzo di Riva di Novate Mezzola. In questi giorni si sono sprecate le segnalazioni riguardanti il fatto che i mezzi erano fermi e nell’area non c’era nessuna attività. Tanto che i sindaci hanno voluto inscenare una protesta.
L’ennesima per un’opera la cui tempistica sta assumendo connotati grotteschi. I rappresentanti di Provincia, Chiavenna, Prata Camportaccio, Villa di Chiavenna, Madesimo, il presidente della Comunità montana e un rappresentante degli edili dell’Unione Artigiani mandamentale si sono trovati ieri di fronte all’ingresso sud del cantiere. «Siamo di fronte a un’opera tanto attesa che ha visto finora un percorso disastroso - ha commentato il presidente della Provincia Luca Della Bitta - . Il termine lavori è stato spostato da inizio novembre a prima di Natale e ora a una data imprecisata. Gli amministratori hanno chiesto di chiudere il prima possibile. Ci riteniamo presi in giro. Possiamo comprendere il giorno di Natale, ma il cantiere è fermo da giorni e la cosa è scandalosa. Siamo nelle vacanze natalizie e il turismo per noi è essenziale. Un’altra mancanza di rispetto nei confronti del territorio. Si tratta di una mancanza di rispetto inaccettabile. Le aziende sono penalizzate in modo indiretto e diretto. Chi le risarcirà? C’è rabbia e delusione. Crediamo che i valchiavennaschi siano arrabbiati, soprattutto perché come noi si sentono beffati. Siamo preoccupati anche per il futuro. È possibile che il tempo peggiori».
Stessa linea anche dagli altri amministratori: «Da parte nostra- ha commentato il presidente della Comunità montana Flavio Oregioni - è forte il disappunto nei confronti della gestione di questo cantiere. La Valchiavenna è svilita. Nei mesi scorsi siamo stati responsabili e collaborativi. Ora vogliamo segnali chiari». Caustico il sindaco di Madesimo Franco Masanti: «La rabbia è tanta. Sembra una Salerno-Reggio Calabria in miniatura. La Statale 36 dello Spluga è migliorata grazie all’intervento di Comunità montana e comuni. Ora questa presa in giro su una strada che serve due passi di collegamento internazionale. È una vergogna. Tanti lavorano nel periodo di Natale. Qui si preferisce far le ferie».
Altro comune di frontiera quello di Villa: «Siamo molto scontenti per questa situazione - ha spiegato il sindaco Massimiliano Tam -. Siamo sempre più periferia». Intervenuto anche il sindaco di Prata Davide Tarabini: «Si è superato ogni limite di sopportazione. Il cantiere fermo lascia basiti». Parole dure anche dal rappresentante dell’Unione Artigiani Roberto Abram. Oggi alle 12 è in programma un tavolo istituzionale con tutti gli attori convocato dal Prefetto.
Su Facebook, nel frattempo, è nato un gruppo che propone di organizzare per il 1 gennaio, con inizio alle 15, una manifestazione di protesta al Pozzo di Riva. Un gruppo denominato “Pozzo di Riva Siamo Pronti? 1 gennaio ore 15 manifestazione” che ha già raccolto in poche ore più di 2.400 adesioni.
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