Bypass Spluga, il comitato si riunisce

«Per il tunnel servono 120milioni»

I promotori del collegamento con la Mesolcina sostengono l’urgenza dell’opera. «La frana in Val Genasca isolerebbe Madesimo e Campodolcino. Questa è la nostra via di fuga»

Campodolcino

Se ne parla da molti anni, ma finora di concreto non si è mai fatto nulla, al di là di qualche incontro istituzionale. Stavolta l’idea del traforo della Mesolcina rispunta con un altro nome - «il bypass dello Spluga» - e con il supporto di un gruppo di professionisti delle costruzioni – geometri ed ingegneri – decisi a portare avanti quest’idea insieme alle istituzioni.

Nei giorni scorsi la discussione si è intensificata e al Muvis di Campodolcino si è tenuto un incontro con i cittadini della Valle Spluga e altri sostenitori provenienti dalla Valtellina e da fuori provincia. In sala c’erano il sindaco Enrica Guanellae due ex sindaci: Emilio e Giuseppe Guanella. Mario Nonini portavoce del gruppo, non ha dubbi. «Dopo la frana del Pizzo Cengalo siamo chiamati a interrogarci sulla viabilità delle nostre regioni di montagna e a trovare soluzioni concrete».

«Bisogna puntare un tunnel stradale a due corsie più il cunicolo di soccorso da Campodolcino - nella zona verso Isola - a Pian San Giacomo nel Comune di Mesocco. La lunghezza è di 7900 metri. Per quanto riguarda i costi, riteniamo che si possano aggirare sui 120 milioni di euro secondo una prima stima basata anche sui costi delle gallerie realizzate a Morbegno. I benefici sarebbero evidenti per il turismo e più in generale per battere l’isolamento di una zona di montagna transfrontaliera».

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