Cronaca / Valchiavenna
Martedì 27 Marzo 2018
Benzina, in Svizzera, il pieno costa meno
«Serve una soluzione»
La differenza è eloquente: 36 centesimi al litro. Valtellinesi e turisti fanno rifornimento nei Grigioni. E il Pd chiede al più presto un’audizione in Regione.
Ben 36 centesimi di differenza al litro. Continua a essere elevato il divario fra il prezzo di un litro di benzina in Valchiavenna, dove è decisamente più cara, e nei distributori della Bregaglia svizzera. Presto se ne parlerà in consiglio regionale: dopo il rinvio di fine legislatura, prima dell’estate il confronto su quest’argomento porterà in commissione le imprese del settore.
Questa situazione è nota da tempo, ma non ci sono state finora soluzioni efficaci. Nei giorni scorsi, nel primo Comune svizzero dopo la frontiera al self di Stampa un litro di benzina costava 1,335 euro.
È il prezzo migliore fra quelli che abbiamo trovato, ma anche i più cari erano di circa 1,35 euro. Si tratta di almeno 25 centesimi di euro in meno rispetto a Chiavenna, dove ieri il prezzo più conveniente secondo il ministero dello Sviluppo economico era 1,614 e il più caro sfiorava l’euro e 70 centesimi. A rendere ancora più amara la situazione c’è ancora una volta il confronto con il resto della provincia di Sondrio. Nei mesi scorsi una ricerca del Pd locale evidenziava come controllando i dati ufficiali del Mise il prezzo praticato dalle pompe valchiavennasche è sensibilmente più elevato - in alcuni casi di oltre i 10 centesimi al litro - rispetto a quello medio del resto della provincia.
Nonostante la carta sconto, che si differenzia a seconda del Comune di residenza e garantisce 23 o 15 centesimi di riduzione al litro, molti automobilisti valchiavennaschi si riforniscono in Svizzera (perché i benefici della tessera sono praticamente vanificati) o addirittura nel Morbegnese. Certo, non tutti spendono tempo e benzina per macinare chilometri e fare il pieno, ma chi passa davanti ai cartelloni con i prezzi mette la freccia volentieri. Anche i turisti puntano verso le stazioni di servizio elvetiche e questa situazione, negli ultimi anni, ha determinato varie chiusure nella zona di Chiavenna.
Per evitare che le scelte delle compagnie vanifichino l’impegno della Regione, che da quasi vent’anni supporta il meccanismo della carta sconto carburante, il consigliere regionale lecchese Raffaele Straniero porterà la questione in aula. «Avrei voluto farlo già nella passata legislatura, ma non c’è stato il tempo per affrontare quest’argomento che riguarda varie province lombarde – sottolinea il consigliere lecchese -. Chiederemo un’audizione nella commissione che si occupa di attività produttive per incontrare tutti i soggetti interessati, a cominciare dai rappresentanti dei distributori. Così come viene descritto il fenomeno, sembra proprio che il beneficio di questo sconto vada a finire tutto direttamente alle compagnie e non agli automobilisti, come avrebbe dovuto essere».
Ma sarà possibile fare abbassare i prezzi alle compagnie? «Mi auguro proprio di sì, anche perché se i benefici della misura devono finire nelle loro tasche, credo che sia necessario rivederne i meccanismi. Credo che si possa lavorare in questa direzione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA