Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 01 Novembre 2021
Auto in fiamme nella notte
Il rogo è doloso
Due vetture bruciate a Mese, un’altra due giorni dopo a Chiavenna. Ora indagano i carabinieri
Un piromane che si aggira per la Valchiavenna e dà fuoco alle automobili? Sembra essere questa la pista più concreta sulla quale si possono concentrare le indagini alla luce di quanto accaduto durante la settimana passata in Valchiavenna.
Sono tre le automobili finite dallo sfasciacarrozze dopo essere state date alle fiamme da ignoti. Il primo episodio, il più grave, nella notte tra mercoledì e giovedì a Mese.
Vittime le automobili di Mario Scaramella e della sorella. Entrambe le vetture erano parcheggiate nel giardino di casa, separato dalla strada da un’aiuola. Era circa l’una quando gli abitanti della casa si sono accorti che dalla Audi azzurra di Scaramella si stavano sprigionando delle fiamme che hanno attaccato anche l’auto a fianco.
Danni anche alla casa
A nulla, se non a evitare guai peggiori, è servito l’intervento rapido dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Mese: «Siamo scossi e increduli – spiega Scaramella - . Poteva andare molto peggio. A un metro di distanza dalle auto corre la condotta del metano e nel caso in cui l’auto di mia sorella, a benzina a differenza della mia che era un diesel, fosse esplosa non oso pensare a cosa sarebbe successo.
La casa ha subito danni, essendo colata una parte del cappotto esterno e esplosa una finestra. Se le fiamme fossero entrate e avessero preso un tendone adesso probabilmente non avremmo più una casa».
Che si tratti di un incendio doloso non ci sono dubbi. I Vigili del Fuoco tornati il giorno seguente per ulteriori rilievi hanno trovato tracce di accelerante sulla vettura. Scaramella, artigiano noto per essere stato consigliere comunale a Mese ed essere ancora presidente del Consorzio Valle di Starleggia, non sa darsi spiegazioni: «Non ho nemici né problemi. Sono giorni che mi arrovello per cercare una logica, ma non la trovo».
E forse una logica non c’è. A dimostrarlo potrebbe essere un secondo rogo nella notte tra sabato e domenica nel quartiere Raschi di Chiavenna. Non a molti chilometri di distanza da Mese. Anche in questo caso l’auto è andata praticamente distrutta. Anche in questo caso, per fortuna, non si sono registrati problemi per le persone.
Si spera nelle telecamere
Ovviamente tutto è stato denunciato ai Carabinieri di Chiavenna. Se ai Raschi non ci sono telecamere, almeno quelle della videosorveglianza pubblica, a Mese forse qualche elemento di indagine in questo senso potrebbe essere raccolto.
O dalla rete pubblica o da qualche telecamera per la sicurezza privata: «Non sappiamo ancora molto di quanto accaduto – ha commentato il sindaco di Mese Paolo Cipriani – ma sicuramente si tratta di un episodio che ci inquieta molto». Non è la prima volta che la Valchiavenna viene colpita da gesti di questo tipo. Solo negli ultimi anni vanno ricordati almeno i casi di Villa di Chiavenna nel 2016, quando vennero date alle fiamme tre baite e un cassonetto dell’immondizia e nel 2012 per la serie di fienili bruciati a Verceia. In entrambi i casi i colpevoli non sono mai stati individuati. Stessa cosa per i canneti più volte dati alle fiamme sulle rive del Lago di Mezzola, la scorsa primavera.
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