Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 25 Luglio 2019
Assalto alle cascate dell’Acquafraggia
Parcheggi selvaggi e passi carrai sbarrati
Piuro, fine settimana da dimenticare per gli abitanti della frazione che ospita il parco. Molte le vetture lasciate anche davanti a garage - E a pochi minuti c’erano posteggi vuoti.
Torna il problema della sosta selvaggia alle Cascate dell’Acquafraggia. Probabilmente i visitatori di domenica sapevano che difficilmente ci sarebbero stati controlli sul territorio, visto che le forze dell’ordine erano state impegnate fino a tarda notte a vigilare sulla Notte Rosa. E allora se ne sono approfittati, lasciando la macchina dove capitava e fregandosene di disco orario, parcometro e spazi delimitati.
Tanto che qualcuno si è trovato la macchina del turista piazzata all’ingresso del proprio garage con l’impossibilità di entrare o uscire da casa propria. Senza parlare delle macchine posteggiate a bordo strada sia su via Sarlone sia sulla strada che porta al cimitero di Borgonuovo, ma anche sulla stretta via che porta a Sant’Abbondio. Non sono mancate le proteste, naturalmente, con segnalazioni sia alla stazione dei carabinieri di Chiavenna, che però ha confermato di non avere un’autopattuglia in zona, sia alla polizia locale di Chiavenna ed Uniti.
Il tutto mentre alcuni parcheggi situati non molto lontano dalle Cascate risultavano vuoti. Come quello sterrato che porta all’area del Belfort, situato a meno di cinque minuti a piedi dal refrigerio delle ormai famose cascate piurasche. Alcuni abitanti della zona, esasperati, hanno lasciato biglietti sul parabrezza delle auto posteggiate a casaccio, invitandole a spostarle e avvertendo di aver già avvisato le forze dell’ordine. Con scarsi risultati, però. E con nessuna sanzione a carico dei visitatori poco rispettosi delle regole e dei diritti degli altri. La sosta selvaggia è un problema storico delle Cascate, anche se negli ultimi anni si è andato notevolmente attutendo. La realizzazione di nuove aree di sosta, anche per i pullman, negli ultimi cinque anni, la disciplina di quelle esistenti e alcune campagne di controlli avevano notevolmente migliorato la situazione.
Evidentemente non basta. Negli ultimi anni, soprattutto tra i valchiavennaschi, ma non solo visto che la “sosta intelligente”, magari lasciando l’auto a Prosto, viene seguita anche dai turisti che conoscono di più la zona, nei fine settimana è nata la buonissima abitudine di lasciare l’automobile a Chiavenna e percorrere i venti minuti d’ora circa di pista ciclo-pedonale necessari per arrivare a Borgonuovo.
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