Cronaca / Valchiavenna
Domenica 22 Novembre 2015
Area ex Falck, concluso lo studio: «I tumori non sono aumentati»
La ricerca epidemiologica fatta dall’Asl per capire gli effetti del cromo esavalente. Si è tenuto conto però solo della popolazione oggi residente e non di quella del passato.
«I risultati ottenuti non evidenziano la presenza di alcun eccesso di patologia oncologica, sia in termini di mortalità che di incidenza, eventualmente riconducibile a pregressa esposizione a cromo». Sono arrivati i tanto attesi risultati dello studio epidemiologico da più parti richiesto per capire gli effetti che il cromo esavalente ha avuto nel corso degli anni sulla popolazione del fondovalle chiavennasco in relazione alla presenza dell’ormai chiuso stabilimento ex Falck e delle discariche collegate a Novate Mezzola.
Uno studio, lo dicono le conclusioni stesse, da prendere con le molle perché tiene conto solo della popolazione attualmente residente e non di quella che nel tempo ha abitato la zona. Inoltre la popolazione studiata è di poche migliaia e questo rende difficile studiare alcune patologie tumorali che hanno bassa frequenza nella popolazione. Con questo limite, però, i risultati sembrano essere confortanti.
Lo studio dell’Asl è stato incentrato sugli anni che vanno dal 1999 al 2011. Si è tenuto conto di tumori a polmone, naso, seni paranasali e stomaco per le popolazioni di Novate Mezzola, Verceia e Samolaco.
«Lo studio – si legge nelle conclusioni – non si è proposto come obbiettivo quello di effettuare una ricerca in ambito di medicina ambientale, ma ha avuto solo la finalità di verificare lo stato di salute della popolazione residente».
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