
Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 09 Gennaio 2025
Archiviate le feste è arrivata la neve nelle località sciistiche sondriesi
50 centimetri a Madesimo. In Valgerola finalmente può cominciare la stagione. La neve naturale dà “ossigeno” anche agli impianti di Aprica, Bormio e Livigno
Madesimo
Una quindicina di centimetri di neve erano dati in arrivo nella notte e questa mattina agli Andossi di Madesimo, fra le località in cui ha nevicato di più il giorno della Befana e nelle ore immediatamente seguenti. Tant’è che martedì mattina si contavano 50 centimetri di neve a Madesimo paese, a 1550 metri di quota, dopo giorni di tempo bello e soleggiato e totale assenza di precipitazioni.
E lo stesso dicasi per tutte le altre località sciistiche della provincia di Sondrio in cui la neve è arrivata subito dopo la partenza dei vacanzieri, cioè nel giorno della Befana e nella notte immediatamente successiva e, sempre in queste ore un’altra precipitazione è attesa come provvidenziale. Ed è solo grazie a queste ultime nevicate se località come Pescegallo, posta fra i 1800 e i 1900 metri della Valgerola, potranno finalmente aprire i battenti in pompa magna, perché, per tutte le festività natalizie hanno viaggiato a scartamento ridotto.
«So che i miei colleghi hanno lavorato bene lo stesso, sfruttando il parco piste che sono riusciti ad allestire artificialmente, ma per noi non è stato così - assicura Fabio Mattarelli, direttore degli impianti Fupes di Pescegallo -. Siamo riusciti ad innevare artificialmente il campo scuola e una pista posta più in alto, ma tutto il resto è rimasto off limits per via della mancanza di neve naturale e della scarsità di acqua a disposizione per innevarle artificialmente. Per noi questo è un grosso problema, per cui, sicuramente, abbiamo lavorato meno dello scorso anno, anche se abbiamo avuto gente lo stesso».
Gli addetti Fupes, tuttavia, ora, stanno lavorando alacremente per preparare l’intero parco piste e l’intenzione, per domani, è quella di aprire tutta la parte alta di Pescegallo e realizzare almeno parte dei collegamenti verso il basso.
E sicuramente queste ultime nevicate hanno portato bene anche agli impianti Sita di Aprica, che aveva bisogno di “ossigeno” sotto forma di neve naturale per allestire tutta la parte alta del comprensorio, alla Sib di Bormio che domenica viaggiava con il 65% delle piste aperte per via della carenza di neve a quota 3000 e anche agli impiantisti di Livigno, dove, pure, il vento aveva spazzato via buona parte della poca neve arrivata nella parte alta del comprensorio.
Ovviamente, sempre attenzione ai Passi alpini, perché l’arrivo della neve fresca rende insidioso il transito su Foscagno, Maloja, Julier e Bernina.
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