Ancora sei morti
e ricoveri continui
Morelli sotto stress

Problemi anche con il personale all’osso Saporito: «Massima attenzione anche in zona gialla»

Rientra l’emergenza Covid a Chiavenna, ma non al Morelli di Sondalo.

Due i pazienti Covid ricoverati nell’ospedale della città del Mera, contro i 163 ancora in cura al Morelli.

Dodici in meno, è vero, rispetto a due giorni fa, quando erano 175, ma anche mancare sono state due donne e quattro uomini, tre nati negli anni Venti, uno negli anni Trenta, uno negli anni Quaranta e uno negli anni Cinquanta.

Ma quel che ancor più preoccupa i vertici di Asst Valtellina e Alto Lario, è il fatto che i ricoveri si susseguono. Questo resta l’elemento dirimente, rispetto al quale, in azienda, non è possibile abbassare la guardia. Per questo, da Tommaso Saporito, direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario, giunge il caldo invito ad evitare eccessivi rilassamenti anche fra la popolazione.

«Non si può abbassare la guardia, a maggior ragione, adesso - tuona -. Da domenica gli spostamenti aumenteranno per cui è necessario che i comportamenti consigliati vengano seguiti in maniera ancor più rigida. Mantenersi alla distanza di sicurezza, indossare correttamente la mascherina a copertura di naso e bocca e igienizzarsi o lavarsi spesso le mani sono misure imprescindibili, che permettono di proteggere noi stessi e gli altri, evitando la diffusione del coronavirus».

Che resta insidioso e subdolo come sempre, perchè è attivo pur non manifestandosi.

«Purtroppo ci sono persone positive che non sanno di esserlo - insiste Saporito - perchè completamente asintomatiche. Quindi i contagi avvengono ed è fondamentale prestare la massima attenzione».

Parole che abbiamo sentito e risentito più volte, perchè dette e ridette all’infinito, e, tuttavia, non è ancora tempo di abbandonarle. Anche perchè la diffusione del contagio è in calo, anche da noi, finalmente, ma non nel modo sperato.

Se giovedì i nuovi casi erano 29, pochissimi rispetto alla media del periodo, ieri erano di nuovo 50. Sempre pochi se paragonati ai giorni precedenti, ma pur sempre il doppio del giorno prima. E il timore delle maestranze, medici, infermieri, operatori sanitari, è che il passaggio in zona gialla possa favorire una ripresa del contagio. Speriamo di no. Certamente favorirà gli spostamenti. Si tradurrà in un maggiore movimento di persone e mezzi. Sulle nostre strade, in particolare, il che potrebbe anche comportare un aumento dei sinistri e degli interventi in emergenza e urgenza. Con aggravio di lavoro, per così dire, ordinario, nel senso di non Covid, per i nostri ospedali.

Di qui la preccupazione circa il fatto che il sistema ospedaliero possa reggere, comunque, nonostante arrivi da altri due mesi tormentati, pesantemente segnati dalla seconda ondata pandemica.

Ricordiamo che i ranghi restano ridotti, che mancano medici, infermieri, operatori socio sanitari e ausiliari socio assistenziali. Decimati da malattie e infortuni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA