Ancora neve e ghiaccio al Passo dello Spluga, riapertura difficile per il 25 aprile

Madesimo

Poche possibilità di avere il Passo dello Spluga aperto per il ponte del 25 aprile, tantomeno per Pasqua. Uno spesso strato di ghiaccio risulta presente tra il manto nevoso e l’asfalto della strada svizzera che porta al passo. Fattore che renderebbe complicato procedere in tempi celeri allo spazzamento della strada. Elemento, ovviamente, essenziale per poter pensare ad una riapertura del percorso transfrontaliero.

L’Ufficio tecnico cantonale dei Grigioni, almeno per il momento, mantiene valida la data di apertura limite per il passo: il 1° maggio. Le notizie che filtrano da oltre-confine, insomma, non sono positive. Gli impianti di risalita del comprensorio Splugen-Tambò sono stati chiusi e almeno da quel punto di vista, dato che la skiarea insiste parzialmente sulla strada, non ci sarebbero ostacoli. Il problema è che anche quest’anno la neve è arrivata molto tardi e ha creato uno strato nevoso e ghiacciato che rende le operazioni più complicate. Da valutare, come sempre, anche lo stato della neve sul pendio per non creare pericoli.

Sul versante italiano, invece, i problemi sono minori, tanto che nessuno dubita che nel giro di pochi giorni la strada da Montespluga al Passo, possa essere sgomberata. Nonostante gli sforzi degli enti locali della Valchiavenna, soprattutto per mettere in sicurezza la parte alta della statale 36 verso Montespluga dal punto di vista del rischio valanghivo, finora non si è ancora arrivati quell’ampliamento del periodo di apertura del valico tanto auspicato sul versante italiano. Apertura che finisce inesorabilmente con l’arrivo della prima neve appena consistente, e comunque con l’apertura degli impianti di risalita, e ritorna nell’ultimo giorno utile a disposizione in base agli accordi raggiunti negli anni scorsi.

A farne le spese, come sottolineato più volte nel corso degli anni, è tutto il settore turistico e commerciale della Valchiavenna. Settore che attende come manna dal cielo l’apertura del valico e l’arrivo della prima ondata di turisti provenienti dal centro Europa e diretti verso sud. Quest’anno il calendario è abbastanza “clemente” con la durata dei ponti, visto che il 25 aprile, festività ovviamente solo italiana, cade in un venerdì. Tuttavia la Pasqua particolarmente alta nel calendario poteva compensare. Fondamentale, invece, essere pronti il 1° maggio. Quest’anno la Festa dei Lavoratori, che comunque non è giorno festivo ovunque, cade di giovedì. Un ponte, insomma, di quattro giorni per il quale sarebbe opportuno avere il passo aperto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA