Aggiudicati i lavori per il santuario del Gallivaggio

Con qualche mese di ritardo rispetto all’auspicato, si è conclusa con l’assegnazione dei lavori la gara indetta dalla Provincia di Como, centrale unica di committenza per conto della Diocesi di Como, per il recupero del santuario mariano di Gallivaggio di San Giacomo Filippo.

Dopo la frana del 29 maggio 2018 e la realizzazione del vallo di protezione concluso lo scorso anno, opera indispensabile per poter pensare ad un recupero degli immobili, una buona notizia per i fedeli ma anche per chi ha a cuore la tutela dei beni storici e architettonici. Da sei anni, infatti, il santuario non è accessibile per motivi di sicurezza.

A dare notizia dell’affidamento dei lavori il presidente della Comunità montana della Valchiavenna Davide Trussoni: «Possiamo annunciare che la centrale unica di committenza della Provincia di Como ha affidato i lavori del restauro del santuario di Gallivaggio. I lavori dovrebbero partire prima dell’arrivo dell’inverno». Un lavoro decisamente lungo per arrivare alla fatidica posa della prima pietra. La costituzione di una commissione locale e la stesura giuridica del percorso negoziale con Diocesi di Como capofila e committente, Comunità Montana, quale ente preponente accanto alla Provincia di Sondrio, Regione e Comune di San Giacomo Filippo risale al 2019. Il progetto di recupero è stato perfezionato durante il periodo pandemico. In seguito, siamo ormai a fine 2022, è stato acquisito il progetto definitivo, che prevede una spesa complessiva di 4,635 milioni di euro. Il progetto sulla chiesa dell’Apparizione della Vergine Maria di Gallivaggio del complesso del santuario della Madonna di Gallivaggio, questo il nome completo, per il consolidamento strutturale, di recupero e restauro conservativo prevede i consolidamenti, i rimontaggi ed i rinforzi delle murature, delle ricostruzioni delle volte, della fornitura e posa dell’orditura delle travi del tetto, di restauro degli intonaci e dei completamenti ed impiantistiche.

Dal punto di vista economico, i soggetti finanziatori sono Regione Lombardia con 2 milioni di euro, la Provincia di Sondrio con 1,635 milioni e per la parte rimanente la Diocesi. L’obiettivo iniziale, annunciato nella conferenza stampa dell’ottobre dello scorso anno, era quello di aprire il cantiere nella prima parte del 2024. Non si è fatto in tempo, ma il secondo obiettivo rimane in piedi: rendere nuovamente fruibile il santuario durante il 2026. Il santuario, nelle sue forme attuali, risale alla fine del 1500, in sostituzione di un precedente edificio costruito all’inizio dello stesso secolo per ricordare l’apparizione della Vergine Maria a due contadinelle del 10 ottobre 1492. Proprio entro il 10 ottobre è attesa una comunicazione ufficiale della Diocesi sullo stato delle operazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA