Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 06 Ottobre 2017
A Bondo si lavora giorno e notte
Strada riaperta da dicembre
Buone nuove per i frontalieri, al momento costretti a lunghe code.
E dal 21 i residenti cominceranno a tornare nelle case, almeno in alcune zone.
A dicembre si tornerà a percorrere la nuova strada cantonale. Il Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste del Cantone dei Grigioni ha decretato che la nuova strada cantonale H3b, quella che attraversa la galleria Promontogno e prosegue sul bacino di ritenzione, dovrà di nuovo essere transitabile per la fine di novembre.
Prima verranno eseguiti dei lavori di riparazione che dureranno circa tre settimane. La riapertura della strada prima dell’inizio della stagione invernale è un’importante necessità della Bregaglia, dell’Engadina e della Lombardia. Su questa strada, infatti, passano ogni giorno centinaia di frontalieri, ma anche i turisti diretti in Engadina. Attualmente si passa dalla vecchia cantonale con il senso unico alternato e inevitabili code. Ma le novità riguardano anche il rientro a casa della cittadinanza. Gli abitanti della zona verde di Bondo possono iniziare i preparativi. Dopo il completamento della strada di accesso provvisoria, la verifica e la pulizia della canalizzazione nonché le ultime riparazioni agli impianti di erogazione della corrente e dell’acqua, l’evacuazione di questa zona potrà essere revocata sabato 14 ottobre. A partire da questo momento si potrà di nuovo vivere normalmente negli edifici che si trovano nella zona verde.
L’area sarà accessibile dal 14 ottobre anche ai visitatori. Dal 21 ottobre verrà revocata gradualmente l’evacuazione di Spino e Sottoponte. La revoca graduale dipende dallo stato del ripristino delle infrastrutture. Il Comune informerà direttamente gli abitanti sull’andamento dei lavori sui loro fondi. L’evacuazione delle zone arancione, rossa e blu di Bondo permane almeno fino a circa metà novembre. Si potrà accedere a queste zone solamente quando il bacino di ritenzione sarà ampiamente svuotato e nel letto del fiume Mera (che a Bondo viene chiamato Maira) ci sarà spazio a sufficienza per il materiale di eventuali future colate detritiche. Inoltre le infrastrutture per l’accesso, l’acqua, la canalizzazione e l’elettricità dovranno funzionare perfettamente.
Lo sgombero del bacino di ritenzione può proseguire a pieno ritmo fintanto che il traffico di cantiere può circolare sulla nuova strada cantonale.
Per usare in modo ottimale il tempo a disposizione fino alla sua riapertura, da mercoledì si lavora ogni giorno per 20 ore. I lavori notturni dureranno presumibilmente un mese. Il Comune di Bregaglia, intanto, «si scusa con gli abitanti e gli ospiti della regione per il disturbo causato dai lavori notturni». Considerate la rapidità e l’efficacia degli interventi, esemplari anche per coloro che li osservano dal territorio italiano, questi disagi sembrano tutto sommato poco rilevanti.
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