Violenza sessuale a Sondrio: l’aggressore davanti al giudice fa scena muta

E’ stato interrogato sabato mattina dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sondrio, Antonio De Rosa, il 24enne marocchino arrestato nella notte tra mercoledì e giovedì con le pesanti accuse di lesioni personali, rapina e violenza sessuale nei confronti di una donna di 53 anni residente nel capoluogo valtellinese.

Davanti al gip per l’udienza di convalida del fermo, e affiancato dal legale nominato d’ufficio, l’avvocato Giovanni Arduini, il giovane straniero ha fatto scena muta, si è avvalso della facoltà di non rispondere e non ha quindi risposto alle domande del giudice, che ovviamente ha convalidato l’arresto e confermato la custodia cautelare in carcere. Troppo gravi le accuse e concrete le prove perché l’esito dell’udienza fosse diverso.

Il 24enne, A.A. le sue iniziali, che risulta domiciliato in provincia di Sondrio e non ha lavoro, è accusato di aver aggredito la donna poco dopo la mezzanotte, tra mercoledì e giovedì come detto, in via Vanoni a Sondrio.

L’uomo ha tentato dapprima un approccio con la donna mentre lei stava tornando a casa, ma dopo essere stato respinto da quest’ultima ha iniziato a seguirla insistentemente. Lei, accortasi di essere pedinata, a un certo punto ha imboccato una strada laterale della lunga via, con l’intento di chiedere aiuto al personale del vicino Istituto di vigilanza di Sondrio, operativo 24 ore su 24, non riuscendo, però, nel suo intento poiché raggiunta dal giovane straniero che, dopo averla immobilizzata, ha prima tentato di abbassarle con la forza i pantaloni, poi l’ha scaraventata al suolo, baciandola con violenza sulla bocca al punto di morderle il labbro, le cui ferite sono state successivamente refertate in ospedale con dieci giorni di prognosi.

Alcuni residenti della zona, attirati dalle urla della vittima, si sono affacciati alle finestre e hanno messo in fuga l’aggressore, che prima di scappare a piedi si è impossessato della borsa e del cellulare della sua vittima. Sul posto sono intervenuti sia gli agenti della Squadra Volante della Questura di Sondrio, diretti dal funzionario Andrea Margolfo, che il personale in borghese della Squadra Mobile, coordinato dal dirigente Francesco Castaldo, per cercare di rintracciare l’autore del violento fatto criminoso. I poliziotti dei due uffici, operando in stretta sinergia, hanno ristretto la zona di campagna verso cui, verosimilmente, l’uomo si era diretto nella sua fuga, e grazie alle ben coordinate e ininterrotte ricerche su quell’area verde, all’altezza della rampa di raccordo della tangenziale, nel cuore della notte hanno individuato, riconosciuto e fermato l’autore dell’aggressione a sfondo sessuale, che era ancora in possesso del telefonino e del portafoglio della 53enne.

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