Vini valtellinesi a cinque cerchi protagonisti al Vinitaly

Sondrio

Vinitaly olimpico. Guarda ai Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026 la presenza lombarda al Salone internazionale del vino e dei distillati in scena a Verona dal 6 al 9 aprile con un padiglione all’insegna delle montagne. Lo fa presentandosi con un’offerta enologica unica per qualità, celebrando un’eccellenza e consolidando ulteriormente il legame con i consumatori stranieri, che hanno dimostrato di apprezzare sempre di più i prodotti lombardi. Basti pensare che negli ultimi 15 anni il valore dell’export dei vini lombardi è quasi raddoppiato, passando dai 176 milioni di euro del 2009 agli oltre 312 milioni di euro del 2024. Negli oltre 3mila metri quadrati degli spazi espositivi finanziati e realizzati in accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, saranno presenti oltre 150 realtà in rappresentanza di un patrimonio vitivinicolo che proporrà almeno mille etichette in degustazione. Ci saranno i 13 Consorzi di Ascovilo, tra cui naturalmente il Consorzio dei vini di Valtellina.

«Il patrimonio vitivinicolo della Lombardia - dichiara il presidente della Regione Attilio Fontana - è un’eccellenza che affonda le radici nella ricchezza e nella varietà del nostro territorio. Le 5 docg, 21 doc e 15 igt lombarde sono l’espressione autentica di territori unici, modellati da paesaggi diversi, ma complementari, che conferiscono ai nostri vini caratteristiche distintive e inconfondibili. Un mosaico straordinario che racconta la nostra identità e che si prepara a essere protagonista in un momento speciale per la Lombardia. Le nostre montagne, che tra meno di un anno ospiteranno le Olimpiadi, sono state scelte per essere protagoniste nell’immagine del Padiglione Lombardia a Vinitaly». La vendemmia 2024, pur caratterizzata da condizioni meteorologiche tutt’altro che favorevoli, si è chiusa con una produzione di 935mila ettolitri di vino, pari a 125 milioni di bottiglie potenziali, e con una quota dell’86% di vini a Denominazione di qualità, ben al di sopra della media nazionale, ferma al 75%. Nel corso degli ultimi 12 mesi, inoltre, i prezzi all’origine della produzione vitivinicola lombarda sono cresciuti del 5,5%, a riprova di come puntare sulla qualità garantisca benefici generalizzati per un sistema il cui valore è ulteriormente rafforzato dal fatto di poter offrire una varietà senza uguali. Non solo in Italia, ma anche a livello internazionale. «La scelta di sostenere la qualità - sottolinea l’assessore Beduschi - guida da sempre l’operato di Regione Lombardia. I nostri vini non sono solo un patrimonio a disposizione di milioni di consumatori di tutto il mondo, come dimostra l’export raddoppiato negli ultimi 15 anni, ma una risorsa di grande rilievo anche in termini economici. Basti pensare che le quasi 3 mila imprese attive sul nostro territorio hanno garantito occupazione e generato nuove opportunità di lavoro anche nei momenti di maggiore incertezza a livello internazionale. Oggi gli occupati stabili sono quasi 6.500, in crescita dell’11,2% rispetto a dieci anni fa, cui si aggiungono migliaia di addetti stagionali e dell’indotto. Un settore solido, radicato nella tradizione ma proiettato nel futuro, che guarda con ambizione alle Olimpiadi del 2026 come vetrina ideale per raccontare al mondo il suo patrimonio». D’altra parte, che quella per la qualità sia una vocazione indiscussa del comparto vitivinicolo regionale lo conferma anche un altro dato: la Lombardia contribuisce per il 3% alla produzione vitivinicola nazionale, ma vanta circa l’8% delle denominazioni di qualità italiane. «In Valtellina siamo “condannati” alla qualità con la viticoltura che abbiamo – sottolinea il presidente del Consorzio, Mamete Prevostini -. Per noi qualità è pane quotidiano: dobbiamo sempre cercare di fare meglio in questo mercato che ricerca sempre più vini eleganti e fini come sono i nostri». Monica Bortolotti

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