Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 13 Febbraio 2021
Vigili, multe dimezzate
per sosta e velocità
E tanta attività Covid
Polizia associata Sondrio e Valmalenco, il resoconto in numeri del 2020 Cresciute le sanzioni amministrative: 32 per il lockdown
Violazioni al codice della strada quasi dimezzate e attività che hanno interessato più il fronte dei controlli amministrativi, tanto che gli accertamenti di illeciti sono addirittura aumentati: 120 violazioni contro le 76 del 2019 di cui 32 per il mancato rispetto delle discipline di contenimento del covid.
Sono eloquenti dell’eccezionalità dell’anno trascorso i numeri del lavoro svolto dalla Polizia locale di Sondrio e Valmalenco, nella sua forma associata, nel corso del 2020. Dodici mesi in cui anche l’attività dei vigili è stata completamente stravolta dall’ondata del virus.
Il resoconto, pur riconoscendone la disomogeneità, raffronta i dati degli ultimi tre anni che soprattutto per quanto riguarda le violazioni statiche e dinamiche legate al Codice della strada la dicono lunga della straordinarietà della situazione: i divieti di sosta sono passati da 9.453 a 6.213 semplicemente perché per molti mesi le auto sono rimaste in garage e perché gli agenti di Polizia locale sono stati impegnati su altri fronti. Allo stesso modo il piede pesante di chi corre in auto non si è alleggerito solo perché sono diminuite le multe - da 273 a 58 -, ma piuttosto per la contrazione della circolazione sulle strade.
«L’attività nell’anno appena concluso - conferma il comandante Mauro Bradanini - è stata completamente stravolta dalla gestione dell’emergenza Covid. La Polizia locale di Sondrio e Valmalenco ha fornito collaborazione nell’esercizio delle funzioni di prevenzione della pandemia, riservando particolare attenzione alle attività di controllo nelle ore serali e notturne, in relazione all’applicazione delle disposizioni di volta in volta emanate». Sono stati svolti 162 servizi di ordine pubblico a seguito di ordinanze di servizio emanate dal Questore per un totale di 3.797 ore di lavoro espressamente dedicate all’emergenza sanitaria.
L’eccezionalità della situazione ha cambiato l’attività ordinaria, con conseguente convogliamento di tutte le risorse a disposizione verso la crisi sanitaria. «Per questo - dice Bradanini - il raffronto con le attività ordinarie svolte negli anni precedenti è poco significativo da un punto di vista numerico, trattandosi di dati non omogenei. Risulta comunque utile per capire il quadro entro cui si è mossa l’attività complessiva della Polizia».
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