Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 04 Agosto 2015
Via Vittorio Veneto a Sondrio: parte la riscossa dei commercianti
Fioriscono le attività commerciali in centro. «Merito anche della riqualificazione della strada». Bene anche le manifestazioni: «Creano passaggio».
In effetti il nome è evocativo: nella Sondrio che, da tempo ormai, vive la propria “Caporetto” commerciale – molte le strade a rischio di “desertificazione” a causa dei numerosi negozi, bar e botteghe costretti a chiudere o traslocare –, il caso (che ci vede piuttosto bene) ha voluto fosse proprio la centralissima via Vittorio Veneto a segnare la controtendenza, grazie alla riqualificazione estetica voluta dal Comune e, soprattutto, all’apertura di tre nuove attività che hanno cambiato il volto dei cento metri (poco meno) che uniscono via Cesura a piazza Garibaldi.
Trasformando quella che è sempre stata poco più di una strada di servizio in un angolo cittadino dotato di una propria forza d’attrazione, grazie a panchine e alberi che disegnano – oggi – il preambolo di piazza Garibaldi.
«Abbiamo scelto questa zona per motivi di visibilità, e la decisione si è rivelata azzeccata: la riqualificazione che sta interessando via Vittorio Veneto porta moltissime persone non solo a passare di qui, ma anche a fermarsi. E molti di loro sono turisti» sorride Ennio Vanzo, titolare della libreria specializzata nella letteratura di viaggio che da poco tempo si è trasferita dalla storica sede di Sondrio vecchia; «Quando abbiamo aperto l’attività, 21 anni fa, via Angelo Custode contava almeno 9 negozi; oggi hanno chiuso tutti».
Le due librerie
E la libreria del signor Vanzo si è spostata proprio di fianco ad un altro negozio di libri, che rimane l’unica attività “storica” di via Vittorio Veneto a resistere. E che non risente affatto della presenza del nuovo vicino di casa, anzi: «Siamo in piena sinergia con Ennio Vanzo e la sua libreria – ci spiega la titolare Grazia Bissoni –: con lui c’è una vecchia amicizia, il suo arrivo qui è avvenuto di comune accordo. Anzi, la presenza di due librerie così diverse per tipologia di proposte editoriali può favorire entrambi».
Fungendo da “polo” attrattivo per lettori e clienti, in una via che torna a essere parecchio frequentata: «Non possiamo dire di aver riscontrato un incremento delle vendite (in ogni caso per questo è ancora troppo presto), ma di certo la via è frequentatissima oggi, finalmente la gente si ferma, non è più solo strada di passaggio».
Concetto ribadito da Stefano Bracelli, titolare della gelateria che da poco ha aperto i battenti richiamando ancora più frequentatori alle panchine affacciate sulla via: «Sono benvenute soprattutto le molte manifestazioni organizzate in questo periodo, in particolare la sera: più si crea movimento, naturalmente, meglio è non solo per noi, ma anche per tutti gli altri esercizi presenti nei dintorni».
Non solo attività “di movimento” però, in una via che ha visto da poco alzare anche la saracinesca della bottega artigiana d’oreficeria di Marco Credaro, dopo 25 anni in via Vanoni: «La zona è riqualificata molto bene, e di gente ne passa: a me, però, più che il “volume d’affari”, interessa poter continuare a fare il lavoro che amo. E dov’ero prima, rischiavo davvero di dover chiudere». Passione che accomuna chiunque svolga attività simili a quelle affacciate su via Vittorio Veneto.
Forse la chiave reale, per leggere i motivi della controffensiva lanciata, al difficile momento economico, da una strada dal nome evocativo: «Passione e cultura – chiude così, ancora Ennio Vanzo –: in questo modo si può davvero rivitalizzare il centro di Sondrio, a dispetto dei tentativi passati, con l’apertura da zero e nel nulla di interi centri commerciali».
Forse in quei casi si era cercato di dare vita a interi quartieri cittadini fornendoli di un corpo; ma senza cura a far sì che quel corpo fosse percorso da un’anima.
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