Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 08 Febbraio 2019
Via Brigata Orobica a Sondrio, tolti alcuni sigilli: si contano i danni dovuti alla neve
Dissequestrati quasi tutti gli appartamenti, ma restano inagibili. «L’acqua si è infiltrata nelle pareti e scende nel vano ascensore. I danni sono ingenti».
Non devono più essere scortati da polizia o vigili del fuoco. Possono entrare e uscire a loro piacimento, ma non possono naturalmente tornare ad abitarci.
I 19 residenti dello stabile al civico 47 di via Brigata Orobica restano sfollati. Lo sono dallo scorso 4 gennaio, da quando un pauroso incendio ha devastato e divorato l’ultimo piano del caseggiato. Danni ingenti di per sé, aggravati nelle ultime settimane dal maltempo.
La neve è infatti scesa copiosa e si è depositata sul pavimento della mansarda andata distrutta. Facile immaginare cosa stia succedendo in queste ore: la neve si scioglie e l’acqua filtra nei piani sottostanti. «Il terzo piano è bello che inzuppato e notiamo infiltrazioni anche al secondo, ma quello che più ci preoccupa è il rivolo d’acqua che vediamo scendere nel vano ascensore e dal vano scale», riferisce uno degli abitanti del caseggiato che non è più sottoposto a sequestro. Solo due appartamenti restano off limits: quello mansardato di proprietà della famiglia Beneggi e quello invece della famiglia Gandossini situato al primo piano. Entrambi i nuclei famigliari hanno in casa una stufa a legna (con tanto di libretto di manutenzione correttamente aggiornato) e pertanto sono finiti nel registro degli indagati assieme ad altre 11 persone: costruttori, manutentori, tecnici e amministratori. L’inchiesta è volta ad appurare eventuali responsabilità, ma l’iter giudiziario ha per forza di cose rallentato l’intervento di messa in sicurezza.
Il dover preservare lo stato dei luoghi - esigenza primaria del perito - ha comportato un alto prezzo per i condomini che non hanno neppure potuto spalare la neve dall’ultimo piano. E oggi se la ritrovano in casa. Fortunatamente la struttura non ha problemi di alcun tipo e da lunedì sono state chiamate ditte specializzate per verificare tutti gli impianti. Senza quelle certificazioni il Comune - che ha emesso ordinanza di sgombero - non potrà far rientrare a casa i residenti. Sotto il profilo idraulico il caseggiato è ok. Ora si attende l’ispezione di un elettricista e del manutentore delle caldaie, mentre l’ascensore resterà fuori uso più a lungo.
Ieri pomeriggio è stata poi ultimata anche la posa dei ponteggi a lato del caseggiato che consentirà di montare la copertura realizzata da una ditta specializzata di Grosio: si tratta un’intelaiatura a campana, in alluminio, dotata di appositi teli scorrevoli. Non sarà come un tetto vero e proprio, ma poco ci manca.
Terminato l’intervento agli abitanti non resterà che lasciare acceso giorno e notte il riscaldamento per fare asciugare i muri il prima possibile, nel frattempo si spera che anche tutti i periti chiamati in causa- sotto il profilo penale e civile - abbiano ultimato le loro relazioni. Le 11 famiglie non vedono l’ora di voltare pagina e di ritornare alla loro vita di prima.
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