Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 10 Gennaio 2019
Vento e clima secco. E il rischio valanghe è sempre più elevato
Secondo il Centro nivometeo il pericolo distacchi è “3 marcato”. Ancora per molti giorni non sono previste precipitazioni. Ieri solo una “spolverata” - È così dai primi di novembre. Intanto oggi è stata chiusa per forte vento la statale 36 dello Spluga fra il chilometro 140 e il 147,7. L’abitato di Madesimo resta raggiungibile come pure gli impianti di sci.
Di neve ne è venuta una spolverata ieri, molto rada, sullo spartiacque retico, qualcosa di più è sceso a Livigno. Ma già ieri sera, guardando verso il lago si vedevano gli spiragli di sereno tra nubi alte e velate. Per il resto dal punto di vista climatico, del tempo, le cose non cambiano, si va avanti così dai primi di novembre, precipitazioni zero, clima che non incoraggia l’attività nelle stazioni sciistiche minori, gran secco e di recente il vento, ad aggravare il rischio incendi. È il meteo di questo inverno a ritagliarsi un ruolo da protagonista in molte aree alpine, e la Valtellina non è risparmiata, neve poca, clima asciutto.
Una tendenza che è destinata a non modificarsi ancora per giorni. «Proprio così – hanno affermato ieri i previsori del Centro Nivometeo di Arpa Lombardia con sede a Bormio – la situazione che ci accompagna e caratterizza questo periodo recente si conferma. Abbiamo un vento intenso da nord con nuvolosità su tutta la fascia retica, dove arriva qualche nevicata, mentre è più pulito su Orobie e Prealpi. Sulla linea di confine italo svizzera nevischia ma il fenomeno riguarda prevalentemente le creste, l’aria rimane piuttosto secca e verso la Bassa Valle tiene ancora il sole e persiste solo il forte vento».
Un vento che ancora ieri portava con sé per la Valtellina, rischio di valanghe e distacchi di lastroni con rischio “3 marcato”. «In canali e avvallamenti in quota - si legge nel bollettino emesso dal Centro regionale nivometeo - il distacco di valanghe e lastroni di recente formazione, di medie e grandi dimensioni, sarà possibile già con debole sovraccarico su molti pendii ripidi». Insomma, il rischio è elevato anche con il passaggio di un singolo scialpinista. Il cielo sull’arco alpino è nuvolo con temperature stazionarie e gli esperti avvertono che anche su alpi Orobie e Prealpi, in particolare nei versanti erosi dal vento, per lo stato del manto nevoso «sarà necessario prestare la dovuta attenzione».
«In sostanza – è stato ancora precisato dai tecnici del Centro bormino – stiamo vivendo una fase con poche precipitazioni. Da dopo fine ottobre e inizio novembre, ossia da quelle settimane autunnali di intense precipitazioni, di pioggia non ce n’è più stata, non si sono più registrati apporti significativi». Clima anomalo, in quota ghiacciai, nevai che sono all’asciutto, versanti erosi dal vento. «Vero – è stato confermato dal Centro nivometeo – sappiamo che nelle stagioni più recenti, sotto il profilo del clima, tutto si può considerare “un po’ anomalo”. Per quanto riguarda i nevai, abbiamo anche il vento che tende a portar via la copertura dalle parti alte, verso il fondovalle. Per fortuna – viene però precisato – le temperature, almeno quelle, sono invernali, fa freddo, e questo è un elemento di tenuta delle condizioni del manto. Va ricordato inoltre, che i conti, parlando di neve, si fanno a fine stagione. Non dimentichiamo - la puntualizzazione - che, statisticamente, le precipitazioni più intense si registrano sempre verso primavera mentre gennaio è generalmente secco, le nevicate che fanno il fondo, quelle più abbondanti sono normalmente quelle autunnali e si ritrovano più abbondanti andando verso la primavera».
In conclusione, le previsioni per i prossimi giorni. «Avremo ancora vento con passaggio di correnti occidentali, flusso che proviene da nord, correnti piuttosto intense, aria secca. Fronti perturbati più umidi si prevedono solo verso la fine della prossima settimana. Diciamo che è possibile che, a metà della prossima settimana, le condizioni attuali possano variare».
Intanto oggi è stata chiusa per forte vento la statale 36 dello Spluga, nel territorio comunale di Madesimo. Ne ha dato comunicazione Anas, precisando che in conseguenza delle forti raffiche e del conseguente pericolo di slavine, la strada è chiusa al traffico in entrambe le direzioni di marcia fra il chilometro 140 e il 147,7. L’abitato turistico di Madesimo resta raggiungibile come pure gli impianti di sci della località in Alta Valle Spluga, in provincia di Sondrio.
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