Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 17 Marzo 2021
Venti contagiati
su 1.400 abitanti
Allarme a Caspoggio
L’impennata nel giro di pochissimi giorni. Allertati i volontari della Protezione civile per gli aiuti. Il sindaco: «Ma era il caso il via libera alle seconde case?»
Il grido d’allarme, ieri, arrivava da Caspoggio. A lanciarlo il sindaco del posto, Danilo Bruseghini, cui, l’impennata dei contagi registrati negli ultimissimi giorni nel proprio Comune, è andata di traverso.
«Siamo preoccupati del forte balzo del numero delle persone positive registrato in così pochi giorni - scrive nel proprio post su Facebook, destinato alla popolazione -. Siamo passati dagli otto casi registrati la scorsa settimana, ai 28 di questa mattina (ieri, per chi legge, nda), e sappiamo, anche, della presenza di ulteriori positivi non ancora inseriti nel portale dell’Ats della Montagna e di Regione Lombardia».
«Per questo, ieri sera (lunedì, nda) - afferma il sindaco - abbiamo allertato il Coc, Centro operativo comunale. I nostri volontari della Protezione civile locale sono a disposizione per la consegna di alimenti, farmaci, generi di prima necessità, per cui, vi invito a chiamarli al bisogno».
Il timore di Bruseghini, è che la situazione possa degenerare «perché i contagi sono tutti all’interno dei nuclei famigliari e, effettivamente, come annunciato dalle autorità, avvengono in modo più repentino di un tempo - constata -. E prendono tutti, ventenni, trentenni, quarantenni, per lo più asintomatici, o con leggera febbre, ma, proprio per questo, non vorrei che il problema venisse sopravvalutato fino a sopraffarci del tutto. Evitiamo il via vai dei parenti all’interno delle case, quando ci sono persone positive, pur se asintomatiche. Osserviamo l’isolamento dentro le case. È importante. Sennò non ne usciamo».
Anche perché, accanto ai 28 positivi, che rischiano di aumentare, ci sono almeno 30 contatti stretti di positivi, che in una località tutto sommato piccola, di 1.400 abitanti, fanno massa.
«Raccomando la massima attenzione anche nei negozi, quando si va a fare la spesa, e al bar - insiste Bruseghini - e se ci sono dei positivi rilevati negli esercizi pubblici (il riferimento è ai gestori) occorre sanificare e fare il tampone a coloro che gestiscono provvisoriamente, se stati a contatto col positivo nell’ultimo periodo».
A Bruseghini non piace una certa «spensieratezza - dice - con la situazione attuale, perché mi sembra di vedere una certa facile convivenza con la medesima, che non va bene. Come non va bene, mi si permetta, che si dia il via libera al raggiungimento delle seconde case in zona rossa, in un momento così delicato. Non vedo molti turisti in paese, lo ammetto, però, per questi quindici giorni, avrei evitato, perché la situazione è pesante. È vero che solo due persone sono ricoverate a Sondalo e in condizioni non critiche, però, il picco è dietro l’angolo».
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