Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 01 Ottobre 2024
Vandalismi alla scuola Ligari, l’amarezza dei genitori: «Siamo sconvolti»
Sconcerto, indignazione, amarezza ma anche preoccupazione per un segnale che interroga tutti, ma che sui genitori, primi attori di educazione, ha una presa ancora più forte. Sono questi i sentimenti che da quasi una settimana attraversano le famiglie sondriesi dopo “l’assalto” alla scuola media Ligari di giovedì notte, proprio mentre, ironia della sorte, molti papà e mamme gremivano l’auditorium Torelli per la conferenza di Alberto Pellai (medico e psicoterapeuta) sull’essere genitori oggi.
Sentimenti che nel caso di coloro che hanno figli che frequentano l’istituto si mischiano alle necessità pratiche: riorganizzare la quotidianità avendo prima la scuola chiusa e ora dovendo garantire i collegamenti online per la dad e senza il supporto di pc per coloro che ne hanno bisogno. «Siamo tutti sconvolti - racconta Sara, la mamma di un ragazzino di prima media -, anche i nostri figli. Il primo giorno quando sono arrivati a scuola e li hanno rimandati a casa per loro era una sorta di gioco, ma adesso sono i primi a chiedere di poter tornare sui banchi insieme ai compagni. A casa si annoiano». La didattica a distanza necessariamente sperimentata durante l’era Covid e che è stata introdotta questa settimana per mantenere il “contatto” tra scuola e studenti non ha lasciato buoni ricordi in nessuno.
E poi c’è la consapevolezza della gravità di quanto accaduto. «A casa abbiamo parlato dell’episodio - ancora la donna - e confrontandomi anche con altre mamme dei compagni di mio figlio so che in tanti l’hanno fatto. E devo dire che più che la preoccupazione per l’organizzazione pratica da ogni ragionamento emersa l’amarezza lasciata da un gesto tanto forte quanto inaspettato. Anche i nostri figli, sia i più piccoli che anche i ragazzi più grandi sono rimasti increduli davanti a un atto che non ha precedenti. E che non trova spiegazioni».
Una violenza per l’intera comunità cittadina perché la scuola è di tutti e alla Ligari hanno studiato in tanti nel corso degli anni. Le chat di classe che di solito straripano di messaggi si sono quasi zittite dopo quanto avvenuto, in una sorta di silenziosa attesa.
«Ci aspettiamo tutti che i colpevoli vengano presi - dice ancora Sara - e che per loro ci sia una punizione esemplare. Non mi riferisco soltanto al risarcimento dei danni economici procurati, che certo sono ingenti, e che do per scontato, qui c’è molto di più. Bisogna dare un segnale importante».
La prima stima dei danni materiali tra lavagne interattive distrutte, estintori svuotati e tutto il materiale rovinato dall’allagamento, si aggira intorno ai 100mila euro. A questi si temeva potessero aggiungersi anche i danni ai libri lasciati nelle classi. Lunedì e martedì genitori e studenti sono potuti andare a riprenderli. «Avevamo il timore che anche quelli fossero stati rovinati dall’acqua - dice Sara - e invece, fortunatamente, non sono minimamente danneggiati. Devo dire che la scuola, grazie anche alla collaborazione di qualche mamma volontaria, ha organizzato molto bene il ritiro con sacchi divisi per classi e per alunno. In generale, da un punto di vista pratico la situazione è stata gestita bene». Cosa che anche a detta di qualche genitore di terza ha consentito di affrontare la situazione con maggiore tranquillità.
Lunedì la dirigente Ombretta Meavo ha organizzato un incontro online prima con i ragazzi poi con i genitori. «L’affluenza è stata talmente alta che non tutti sono riusciti a collegarsi» racconta Sara.
In attesa del sopralluogo che dirà se alla Ligari o in altre sedi (Campus o Pio XXII), come prospettato dalla stessa Meago, lunedì i ragazzi dovrebbero comunque tornare in aula. «A quel punto - conclude la mamma - mi aspetto che quanto accaduto venga affrontato e approfondito anche dagli insegnanti. Troppo grave per non farlo».
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