Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 20 Febbraio 2019
Valtellina alla conquista di Hong Kong
Cantina Nobili e chef Masanti protagonisti della trasferta in una delle capitali mondiali del food. «Presto vedremo il nostro vino anche sulle tavole di alcuni dei migliori ristoranti della megalopoli asiatica».
La Valtellina del vino alla conquista di Hong Kong. Una delle capitali mondiali economiche e del food, una città stato con un bacino potenziale di sette milioni di persone. Protagonisti di questa trasferta eno-gastronomica lo scorso mese di gennaio sono stati Nicola Nobili dell’omonima cantina e lo chef Stefano Masanti del ristorante stellato il Cantinone di Madesimo. «Dalla nostra amicizia è nata una collaborazione con lo chef Masanti e l’idea di accompagnare i suoi piatti con i vini della mia cantina - racconta Nobili -. È il secondo anno che organizziamo questa trasferta, ma la bella notizia è che i miei vini sono piaciuti all’importatore e quindi vedremo il vino valtellinese anche sulle tavole di alcuni dei migliori ristoranti di Hong Kong».
Un’esperienza durante la quale sono stati toccati alcuni tra i ristoranti di una città sempre in movimento. Tra i ristoranti toccati nella trasferta del duo valtellinese ci sono stati il Si Simply Italian Restaurant dove chef Masanti ha cucinato, mentre il sommelier di una delle cucine più esclusive di Hong Kong il ristorante tristellato Michelin Bo Innovation ha assaggiato i vini valtellinesi. «Rispetto ad un anno fa la città è in movimento, gru e cantieri ovunque e un’offerta di assoluto livello - racconta Nobili -. Sta crescendo molto il livello della cultura enogastronomica e c’è un grande interesse a vini come il Nebbiolo valtellinese, che va a impreziosire una grande tradizione di grandi vini italiani con Piemonte e Toscana in testa».
La differenza vera però come in altre situazioni la si fa con la presenza diretta e con la voglia di raccontare i propri vini, la cantina e la storia di un territorio. «Quando vai in giro per il mondo ti rendi conto che la Valtellina è conosciuta ma deve essere spiegata al meglio per fare emozionare - racconta Nobili -. Io ho raccontato la nostra storia, dall’avere intrapreso una strada che aveva aperto prima mio nonno e poi mio padre. Ho fatto vedere il nostro territorio fatto di muretti a secco e di vigneti terrazzati, ma anche le terme di Bormio e il lago di Como che di fatto sono il territorio dei nostri vini. È piaciuto questo approccio, ma sono piaciuti soprattutto i vini che ben si abbinano ad una cucina molto speziata, un fusion asiatico con un tocco di internazionalità visto che da Hong Kong passa veramente tutto il mondo».
In trasferta Nobili ha portato il suo Inferno, Sassella e lo Sforzato Montescale. «Sono piaciuti questi vini perché rappresentano il nostro territorio - dice ancora -, dal mio punto di vista personale questo è un passo importante che arriva dopo tanti anni di sacrifici. Ricordo ancora i primi anni quando sono partito che rimettevo tutti i guadagni in azienda, posso dire di essere stato uno dei precursori di questi giovani vigneron che si stanno affacciando sulla scena valtellinese che non possono che fare bene al movimento, più siamo meglio è».
Una cantina con un quantitativo di produzione medio di bottiglie intorno alle 25.000 annue, a breve dovrebbe andare in produzione anche un vigneto in zona Grumello per completare la gamma del Valtellina Superiore. «Stiamo lavorando per mettere un’altra etichetta in catalogo - spiega Nobili -, in previsione mi piacerebbe fare anche un lavoro di posizionamento con il rosso di Valtellina per cercare di entrare e aprire in certi mercati, ad esempio la piazza di Milano dove stiamo lavorando sempre meglio ma ci vuole costanza e presenza, mentre la zona della provincia di Sondrio sta crescendo dal punto di vista turistico e siamo una piccola realtà sempre apprezzata».
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