Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 30 Novembre 2022
Valmalenco. Sci, la stagione partirà senza funivia
Impianti Manca il collaudo della Snow Eagle dopo la manutenzione straordinaria, rischio di andare dopo l’11. Nel ponte di Sant’Ambrogio si teme che le auto salgano sino a San Giuseppe, domani ci sarà una riunione
Nonostante la neve fresca non sia la dominante, nemmeno alle alte quote del Palù, quella artificiale sta facendo capolino da giorni, da quando le temperature si sono abbassate al punto giusto per poterla sparare in quantità. Solo che a questo punto, a metterci lo zampino nell’avvio, ormai prossimo della stagione dello sci in Valmalenco, è il mancato collaudo della funivia Snow Eagle, ferma per manutenzione straordinaria dalla tarda primavera scorsa.
«Puntiamo ad aprire il comprensorio sabato 7 dicembre - assicura il presidente della Fab Franco Vismara - e stiamo lavorando alacremente per questo, però al momento, non mi è possibile assicurare il raggiungimento in funivia del Palù da subito. Siamo in attesa del collaudo da parte dei tecnici dell’ufficio competente del Ministero dei Trasporti e la speranza è che questa verifica possa essere fatta prima dell’apertura della stagione, ma temo sia molto difficile».
Vismara ed i suoi stanno facendo l’impossibile per veder fissato il collaudo almeno nel fine settimana del 7-8 dicembre, in modo da poter poi veder decollare la Snow Eagle, ma probabilmente si andrà dopo l’11.
«In questo momento, davvero, non posso essere più preciso perché non dipende da me - dice Vismara - in quanto attendo il responso dei tecnici ministeriali. Sono passaggi molto delicati, complessi, da effettuarsi su una struttura sulla quale stiamo lavorando alla manutenzione straordinaria ventennale prevista per legge. Abbiamo iniziato il 1° maggio scorso e gli interventi sono stati assolutamente necessari per rimettere a nuovo la funivia. Perché la sicurezza, per noi e per legge, viene prima di tutto e su questa non dobbiamo transigere. Certo, spiacerebbe partire senza la funivia in funzione, ma al limite dovrebbe trattarsi di pochi giorni, in cui dirottare il flusso su San Giuseppe e sulla seggiovia».
E qui viene il problema, perché in caso di affluenza massiccia di sciatori nel ponte di Sant’Amrbogio - nella quale tutti chiaramente confidano - rischia di prodursi un “tappo” in accesso al parcheggio di San Giuseppe, che è vasto ma non tanto quanto quello che serve la Snow Eagle a Vassalini.
Per questo Renata Petrella, sindaco di Chiesa ha messo le mani avanti, postando ieri sul blog comunale una nota in cui avvisava dell’eventualità dello slittamento a dopo l’11 dicembre della possibilità utilizzare la funivia.
«Speriamo non sia così e che il collaudo avvenga prima - dice Petrella - però è anche giusto che noi ci si prepari all’eventualità di dover raggiungere la skiarea da San Giuseppe. In quel caso occorre pensare a come organizzare i flussi, per evitare possibili intasamenti. Al riguardo, domani l’amministrazione comunale incontrerà la proprietà della Fab, cioè Franco Vismara, per orientarci su possibili soluzioni. Tutto senza fasciarci la testa prima del tempo, ma solo per farci trovare pronti nel caso in cui di fatto la Snow Eagle non fosse fruibile».
Eventualità che già sta facendo sobbalzare gli affezionati della skiarea della Valmalenco che, dopo quasi sette mesi di sospensione dell’attività della funivia per manutenzione, si aspettavano di trovarla pronta per portarli in quota assicurando loro anche anche una magnifica vista panoramica su tutta la valle. E c’è anche chi ha fatto notare che il prezzo del biglietto e dello stagionale è pure aumentato, per cui il servizio dovrebbe essere reso in modo completo.
«Ripeto, faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per attivare il collaudo a stretto giro di posta - conclude Vismara - però, per quanto riguarda il prezzo dello skipass, più di quanto fatto per contenerlo non potevamo fare. Anzi, siamo usciti con una promozione da 32 euro al giorno fino al 24 dicembre, contro i 43 dello scorso anno, dopodiché lo skipass salirà sì a 48 euro giornalieri, ma del tutto insufficienti a coprire i maggiori costi. Per farlo avremmo dovuto andare almeno a 54-55 euro, e allora sarebbero stati dolori».
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