Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 22 Luglio 2016
Valmalenco, pareti montuose senza più segreti con la nuova guida
Consorzio turistico, ente montano e guide unite in questo lavoro per scoprirne le caratteristiche. Comi: «Ogni luogo ha la sua anima e la sua identità»
I segreti e le caratteristiche delle pareti montuose della Valmalenco sono ora a portata di mano di tutti gli appassionati e praticanti di arrampicata sportiva: merito della nuova cartoguida realizzata dal Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco con la collaborazione della Comunità Montana Valtellina di Sondrio a cura delle guide alpine della Valmalenco.
Un lavoro presentato ieri alla sede del Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco e costituito da due parti: da un lato una parte cartografica con una selezione delle principali pareti di arrampicata sportiva malenche, a partire da quella di Pradasc che può rappresentare il primo approccio per i meno esperti della specialità, fino a quelle più complesse e articolate.
Da non dimenticare che questa parte cartografica utilizza come base la cartina realizzata per segnalare la sentieristica della stessa Valmalenco; dall’altro lato della cartoguida, invece, oltre a norme di comportamento e suggerimenti sono riportati i disegni delle varie pareti di arrampicata con le caratteristiche e i vari punti del percorso proposto ad atleti e appassionati.
Un lavoro, quello cartografico, preceduto dall’allestimento e dalla sistemazione delle pareti grazie ai finanziamenti prima della Comunità montana Valtellina di Sondrio e del Comune di Lanzada (allestimento pareti) e dell’Unione dei Comuni della Valmalenco (parte cartografica): «La sistemazione delle pareti - ha evidenziato Michele Comi, guida alpina della Valmalenco che ha curato la cartoguida - non ha significato la costruzione di infrastrutture, ma la sostituzione di ancoraggi obsoleti e il fatto di tracciare nuove vie. La cartoguida vuole essere un racconto che fa capire come in Valmalenco si arrampica bene e al fresco, inoltre è possibile camminare verso i rifugi e vivere la montagna pure in altri modi».
Le pareti di arrampicata sportiva inserite in questa pubblicazione (sarà distribuita alla sede del consorzio turistico di Sondrio e Valmalenco), in località Pradasc e alla palestra Rock Sport di Milano insieme a un piccolo coupon da compilare con i propri dati, compreso l’indirizzo e-mail per riuscire a creare una mailing list, vanno dai 700 metri di Spriana fino ai 2.800 metri nelle vicinanze del rifugio Marinelli.
«Al di là della qualità estetica e ambientale dei percorsi - ha proseguito Comi -, ogni luogo ha la sua anima e la sua identità, in questo senso la Valmalenco con la sua serpentinite offre la sua identità: il serpentino è cangiante, assume diverse tonalità ed è una roccia metamorfica, a metà strada tra calcare e granito, offrendo così anche situazioni tecniche particolari».
Se Marco Negrini, in rappresentanza dell’Unione dei Comuni della Valmalenco, ha evidenziato come la cartoguida sia l’ennesimo frutto di un lavoro ormai lungo anni, mentre Dario Ruttico, assessore allo sport della Comunità montana Valtellina di Sondrio, ha ribadito la grande sinergia in atto tra vari enti e la molteplicità dell’offerta turistica (sentiero Rusca, arrampicata, mountain bike e ovviamente sport invernali), il presidente del consorzio turistico Sondrio e Valmalenco Giorgio Zini ha sottolineato un altro aspetto: «Spesso facciamo fatica ad agganciarci a elementi forti nella comunicazione, invece dobbiamo riuscire a far emergere ciò che ci differenzia e ciò che siamo. Il Bernina è proprio una di queste cose e dobbiamo ricordarci sempre che per il turista non esistono confini geografici».
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