Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 19 Gennaio 2021
Vaccinati in 5.600
in provincia di Sondrio
Ieri i primi richiami
Iniziato ieri il richiamo in provincia Ha aderito alla prima parte l’80% dei sanitari Asst e Ats e oltre il 90% del personale delle case di riposo
Sono 5.633 le dosi di vaccino anti Covid somministrate, a sabato scorso, 16 gennaio, in provincia di Sondrio. Il report è di Ats della Montagna, che, insieme ad Asst Valtellina e Alto Lario, presiede a tutta la campagna vaccinale pubblica avviata lo scorso 27 dicembre, con il “Vaccination Day”, destinato a soli 50 operatori sanitari selezionati, e proseguito, poi, a tambur battente, a partire dal 4 gennaio successivo.
Di queste 5.633 dosi, 3.154 sono state somministrate dal personale di Asst Valtellina e Alto Lario, nei centri territoriali vaccinali di Sondrio, Sondalo e Chiavenna, mentre 2.479 dosi sono state somministrate nelle Rsa di Valtellina e Alto Lario.
Atteso che la campagna è ancora in corso, il grosso delle vaccinazioni è stato effettuato a beneficio degli operatori di Asst, tutti, sanitari e tecnico-amministrativi, e a beneficio dei colleghi di Ats stessa, unitamente ai dipendenti e volontari dei servizi di emergenza e urgenza, chiamati a vaccinarsi in ordine alfabetico, ai medici di medicina generale, ai pediatri di famiglia, ai medici di continuità assistenziale e ai medici Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, ovvero gli specializzandi in Medicina generale, iscritti al corso di specializzazione gestito dall’Ats della Montagna medesima, e, sul campo, anche in provincia di Sondrio ed Alto Lario per supportare i colleghi medici di base nella lotta al Covid.
«Lo scorso 12 gennaio si è vaccinato anche il direttore generale di Ats, Lorella Cecconami - concludono da Ats - la quale invita tutti gli operatori che non l’avessero ancora fatto a non perdere questa importante opportunità di prevenzione e di tutela della propria salute e di quella degli assistiti».
Prossima all’80% l’adesione in Asst, fra gli operatori, e, addirittura, al 100% fra gli ospiti delle Rsa, e al 90% e oltre, fra gli operatori delle medesime.
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