Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 28 Marzo 2018
«Una città viva, a partire dal turismo»
Amministrative: presentazione ufficiale ieri pomeriggio per il candidato sindaco Marco Scaramellini. Sei le liste che lo appoggeranno - «Siamo convintissimi: daremo a Sondrio le risposte per migliorare».
Emozionato e convinto. Di più, emozionatissimo e convintissimo. Ha scelto il superlativo Marco Scaramellini, ingegnere classe 1965, per presentarsi ufficialmente al pubblico presente all’hotel della Posta (una novantina di persone) e, più in generale, ai cittadini di Sondrio come candidato alla successione del sindaco uscente Molteni per il centrodestra. Un superlativo declinato in toni decisi, ma pacati a voler enfatizzare la volontà di un lavoro a favore della città e non in opposizione a qualcuno.
«Sono qui anche se in realtà non ho un’esperienza politica - ha esordito il candidato -. Sono qui perché sono stato avvicinato da alcuni amici che hanno chiesto la mia disponibilità perché cercavano una persona equidistante, civica, capace di fare sintesi tra le loro sensibilità diverse. Dopo un primo imbarazzo - ammette - ho provato a capire e anche con un po’ di sorpresa ho trovato persone che mi parlavano di come amministrare bene la città. Mi parlavano a favore di qualcosa. Ciò che più mi ha stupito è la passione che ho trovato. Questo mi ha fatto pensare». E infine decidere.
Una decisione che poggia sulla convinzione di poter dare qualcosa di nuovo ed importante alla città, come suggerisce lo slogan scelto per la campagna elettorale: “Sondrio protagonista nelle Alpi. Insieme si può”.
Nessuna fuga in avanti rispetto al programma - «ci sarà tempo per presentarlo» dice Scaramellini - l’aspirante sindaco indica però i tre principi ispiratori del lavoro presente e futuro: ascolto e dialogo - «i cittadini sono i nostri diretti azionisti e quindi devono essere coinvolti il più possibile e trovare sempre le porte aperte» -; famiglia - «ne sento parlare poco in generale non solo a Sondrio, ma deve essere il punto di riferimento per ogni amministrazione» e fasce deboli «cui bisogna prestare attenzione non solo a parole, ma soprattutto con atti concreti, perché dalle indagini che abbiamo fatto emerge una situazione di disagio importante anche a Sondrio».
Indicate quelle che lui stesso definisce «pre condizioni essenziali a qualunque tipo di ragionamento», Scaramellini delinea anche il modello di città cui lui, insieme alla sua coalizione, pensa. «Vogliamo una Sondrio viva, cosa possibile solo attraverso il coinvolgimento di tutta o di una larga fetta di cittadinanza - dice -, capace di assumere la centralità che il ruolo di capoluogo le compete: dobbiamo fare in modo che venga percepito come tale e si confronti costantemente con le realtà territoriali limitrofe. Vorremmo anche una città che sviluppi relazioni tra società civile e amministrazione. Relazioni costanti così che le decisioni siano il più possibile condivise». Rapporti con il territorio e anche con la Regione «che è il nostro punto di riferimento per argomenti importanti come infrastrutture e sanità».
E poi il rilancio di Sondrio in chiave turistica. «La città basata sul terziario sta segnando il passo per cui bisogna trovare un’alternativa e la strada migliore è valorizzare le risorse del territorio: dall’ambiente al paesaggio, passando per lo sport -tra i principali veicoli di turismo - e l’enogastronomia». Il ragionamento poggia su una semplice domanda: «Cos’ha Merano più di noi? Niente, sono solo più forti nel marketing - sostiene Scaramellini -. E dunque bisogna lavorare per rendere Sondrio più attrattiva e riempirla di contenuti. Se solo riuscissimo a catturare una parte dei turisti in transito sulla tangenziale e che oggi non considera Sondrio, potremo fare dei bei numeri».
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